Svizzera
Naufraga lo sconto sulle pigioni
Lugano, 20 aprile 2020 - Emergenza Coronavirus Covid-19, chiusura totale delle attività non primarie, ristoranti e bar chiusi. Le sedie di un ristorante chiuso accatastate. © CdT/Gabriele Putzu
Lugano, 20 aprile 2020 - Emergenza Coronavirus Covid-19, chiusura totale delle attività non primarie, ristoranti e bar chiusi. Le sedie di un ristorante chiuso accatastate. © CdT/Gabriele Putzu
Keystone-ats
3 anni fa
Il Consiglio nazionale ha bocciato la legge che prevedeva di ridurre del 60% gli affitti commerciali per il periodo del lockdown, gli Stati avevano già anticipato di non voler entrare in materia

Non ci sarà verosimilmente alcuna soluzione federale volta a sgravare gli esercizi commerciali dalle pigioni per il periodo durante il quale sono dovuti restare chiusi durante il lockdown della scorsa primavera. Oggi il Consiglio nazionale ha bocciato la relativa legge con 100 voti contro 87. Da parte sua, la competente commissione degli Stati ha già fatto sapere di non voler entrare in materia. Il progetto del Consiglio federale, elaborato sulla base di due mozioni simili adottate in giugno dal parlamento, prevede che i gestori di esercizi commerciali paghino “solo” il 40% della pigione dovuta per tutto il periodo di chiusura forzata decisa in primavera dal governo.

Il progetto pone un tetto massimo di 20mila franchi di affitto mensile. Per chi ha dovuto solo ridurre l’attività, questa soluzione si applicherebbe per due mesi al massimo. Per le pigioni comprese tra 15 e 20mila franchi, le parti - affittuario e proprietario - possono decidere di non applicare il presente disciplinamento. Eventuali accordi già conclusi tra le parti restano inoltre validi. La legge prevede anche che i locatori potranno chiedere un’indennità alla Confederazione nei casi di rigore. Il dossier passa ora al vaglio del Consiglio degli Stati, ma come detto anche nella Camera alta le possibilità sono poche.

“Il Consiglio degli Stati cambi idea”
Dure critiche arrivano dall’Associazione svizzera degli inquilini (Asi). “Dopo aver più volte dato speranza alle migliaia di inquilini commerciali in difficoltà nel pagare le loro pigioni a causa delle chiusure decretate dalle autorità, il Parlamento sta ora facendo un passo indietro. Il Consiglio degli Stati deve rettificare questa decisione mercoledì, entrando in materia sulla legge ed evitando così un’ondata di fallimenti, in un momento in cui molti commercianti si trovano ad affrontare nuove difficoltà durante questa seconda ondata”, si legge in un comunicato. L’Asi ricorda che il progetto del Consiglio federale è già un compromesso per gli inquilini duramente toccati dalle chiusure in primavera. “La popolazione dimostra il suo sostegno agli inquilini commerciali, come lo si evince dal referendum di questo fine settimana nel cantone di Basilea-campagna. Oltre il 55% della popolazione si è detto favorevole ad una soluzione cantonale che ridurrà di due terzi l’onere locativo degli inquilini (un terzo sarà pagato dal Cantone e il restante terzo sarà a carico del proprietario)”.

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