
Settimana ad altissima tensione per il CEO delle FFS, Vincent Ducrot. Come riportato dal SonntagsBlick, il numero uno delle Ferrovie federali ha ricevuto gravi minacce di morte dopo l’assegnazione a Siemens di un contratto miliardario per nuovi treni, una scelta che ha escluso la svizzera Stadler Rail SA. Nei messaggi anonimi, i responsabili arrivano ad accusarlo di aver "tradito il Paese".
Ducrot sotto scorta per diversi giorni
La situazione è stata giudicata talmente seria che Ducrot è stato affiancato per diversi giorni da una scorta. Massima discrezione da parte delle FFS, che si limitano a sottolineare: "La posizione di CEO è inevitabilmente esposta, come lo sono altri ruoli ai vertici. Siamo consapevoli dei rischi che questo comporta e trattiamo queste situazioni con la massima serietà". Nessun dettaglio, però, sul dispositivo di protezione adottato. Lo stesso riserbo trapela dalla polizia, che ricorda soltanto come le misure vengano attivate "in base alla valutazione della minaccia" e in coordinamento con le forze cantonali.
Il dibattito politico sull'appalto
La vicenda ha fatto saltare i nervi anche a livello politico. Diversi parlamentari chiedono un intervento della Confederazione affinché i grandi appalti restino nelle mani dell’industria svizzera. Il caso potrebbe presto arrivare alle Camere federali, dato che Stadler Rail ha già presentato ricorso contro la decisione delle FFS.
