Svizzera
“Meglio il suicidio europeo o la neutralità?”
Immagine Shutterstock
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Daniele Coroneo
2 anni fa
È la domanda retorica posta da Russia Today, che si interroga sul ruolo della Svizzera nel conflitto in corso

“Partecipare al suicidio europeo o rimanere neutrali?” La domanda retorica, indirizzata alla Svizzera, è posta dal sito internet in tedesco di Russia Today. In un commento, in Svizzera accessibile nella sua versione podcast, il sito della televisione russa per l’estero vicina al Cremlino si interroga sulla posizione del nostro Paese, chiamato a decidere se permettere o meno l’esportazione verso l’Ucraina di armamenti di sua produzione in mano a Stati terzi, su richiesta di questi ultimi.

Cf ha già sentenziato
La domanda di Russia Today contiene già la sua risposta. Per la testata filo-putiniana, se la Svizzera permettesse alla Germania la riesportazione di munizioni-Panzer rossocrociate verso l’Ucraina, non deciderebbe su una semplice “esportazione d’armi, ma sul suo futuro”. In realtà, venerdì il Consiglio federale si è già espresso chiaramente sul tema, ribadendo come la Confederazione non possa autorizzare una richiesta da parte di Paesi terzi di trasferimento all’Ucraina di materiale bellico di provenienza elvetica. Il Governo aveva ricordato questo principio esprimendosi su una domanda formulata da Germania e Danimarca, che avevano richiesto a Berna di poter riesportare materiale bellico svizzero in Ucraina.

Puntare sulla neutralità
Comunque sia, per Russia Today le forniture tedesche di materiale bellico a Kiev equivalgono a una partecipazione diretta di Berlino al conflitto. Di conseguenza, un’”implicazione della Svizzera” in quest’ulteriore fornitura sarebbe stata “devastante per la neutralità”. Una neutralità svizzera che secondo Russia Today “non è mai stata perfetta”, evocando le “chiare simpatie per la Germania nazista” nella Seconda guerra mondiale. E rincara, precisando che “La neutralità non esiste semplicemente quando viene dichiarata, ma solo quando è riconosciuta da tutte le parti”. Una qualità su cui la Svizzera, per Russia Today, dovrebbe continuare a puntare, anche perché “i luoghi neutrali” sono importanti “quando si tratta di negoziati”.

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