Ginevra
Medico deve rimborsare mezzo milione di franchi a casse malattia
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Keystone-ats
2 giorni fa
Il 60enne ginevrino era già stato condannato per truffa aggravata e falsità in documenti nel 2018. Altri reclami sono stati presentati dal 2020, che hanno portato il TF a confermare il divieto di esercitare a carico dell'assicurazione obbligatoria delle cure medico-sanitarie per due anni.

Il Tribunale federale (TF) ha respinto il ricorso di un medico ginevrino, condannato dal Tribunale arbitrale delle assicurazioni del canton Ginevra a rimborsare più di mezzo milione di franchi a 18 casse malattia. Il TF ha anche confermato il divieto di esercitare a carico dell'assicurazione obbligatoria delle cure medico-sanitarie per due anni pronunciato dalla stessa istanza nei confronti del professionista.

Già condannato per truffa aggravata e falsità in documenti

Il 60enne si era già impegnato nel 2005 a rimborsare 381'000 franchi agli assicuratori malattia a causa di una violazione del principio di economicità dei trattamenti negli anni tra il 2000 e il 2003. Nel 2018, è stato condannato per truffa aggravata e falsità in documenti in relazione alla sua attività nel 2005 e nel 2006.

Altri reclami

Dal 2020, una ventina di assicuratori rappresentati da santésuisse hanno presentato diversi reclami presso il Tribunale arbitrale delle assicurazioni del canton Ginevra. Quest'ultimo, con decisione del 7 luglio 2023, ha condannato il medico a restituire 569'000 franchi a santésuisse, la quale avrebbe poi proceduto alla ripartizione degli importi dovuti alle diverse casse malattia. Il Tribunale arbitrale delle assicurazioni ha anche pronunciato un divieto di esercizio della professione a carico dell'assicurazione malattia per due anni.

Il TF respinge le obiezioni del ricorrente

In una sentenza pubblicata oggi, il TF non è entrato nel merito dell'importo da rimborsare, per mancanza di una motivazione su questo punto. Ha respinto anche le obiezioni del ricorrente contro il divieto di esercitare la professione. Il ricorrente intendeva invocare la prescrizione dell'azione penale per i fatti avvenuti all'inizio degli anni 2000. Inoltre sottolineava che alcune precedenti irregolarità a suo carico erano state risolte attraverso accordi extragiudiziali con santésuisse. Per la terza Corte di diritto pubblico, il Tribunale arbitrale poteva giustamente considerare il professionista come recidivo ai sensi della legge sull'assicurazione malattia, che consente in effetti di escludere un fornitore di prestazioni "per gravi motivi". Questa nozione non implica necessariamente l'esistenza di una condanna penale o di una transazione giudiziaria, hanno precisato i giudici federali.

(sentenza 9C_569/2023 del 24 giugno 2025)