Il Ministero pubblico della Confederazione (MPC) ha chiuso il procedimento penale svizzero sulle manipolazioni dei gas di scarico di Volkswagen. Una multa pronunciata dalla procura di Braunschweig (D) impedisce un nuovo procedimento. L'abbandono è in particolare dovuto al divieto transnazionale di doppio perseguimento e doppia incriminazione, viene spiegato in una nota odierna. Parallelamente, gli indizi di reato nei confronti della Amag Import (Amag AG) e dei suoi organi e dipendenti responsabili non si sono corroborati. Il procedimento è stato quindi abbandonato. Con l'archiviazione, se ne va l'ultima speranza in Svizzera per ottenere giustizia in questa vicenda, si rammarica la Federazione romanda dei consumatori (FRC). Senza strumenti giuridici né possibilità di unirsi a una causa straniera, i consumatori elvetici sono condannati ad accettare il rifiuto di ogni risarcimento, evidenzia la FRC.
Dossier aperto nel 2016
Il dossier era stato aperto nel dicembre del 2016 nel quadro dello scandalo delle emissioni dei gas di scarico, conosciuto anche col nome Dieselgate. All'inizio vi era il sospetto che che gli organi e i dipendenti responsabili di Amag, essendo stati almeno in parte consapevoli delle manipolazioni dei gas di scarico effettuate, avessero potuto provocare in Svizzera tra il 2008 e il 2015 danni patrimoniali di entità indeterminata a circa 175'000 acquirenti e locatari di veicoli del gruppo Volkswagen (VW) dotati di motori diesel del tipo EA 189. Visto il collegamento tra i procedimenti penali condotti in Svizzera e in Germania, nel gennaio 2017 il MPC ha avanzato una richiesta di assistenza giudiziaria alla procura di Braunschweig. Durante l'esecuzione è stato reso noto che nel procedimento tedesco la VW è stata condannata ad una multa di un miliardo di euro per violazione colposa del dovere di vigilanza negli stabilimenti e imprese.
Abbandono
Sulla base di questi fatti - e dopo aver affrontato alcune istanze probatorie complementari avanzate da accusatori privati - il MPC ha informato lo scorso aprile le parti in causa sul previsto abbandono del caso. Come noto, il Dieselgate consiste in manipolazioni dei gasi di scarico. In particolare, Volkswagen ha riconosciuto a fine 2015 di aver equipaggiato 11 milioni dei suoi veicoli diesel con una centralina in grado di farli apparire meno inquinanti durante i test in laboratorio o su strada.