
Centinaia di persone si sono radunate questa sera presso il Waisenhausplatz a Berna, dove è in corso una manifestazione contro il 5G. Gli organizzatori, che si sono espressi nelle quattro lingue nazionali, hanno invitato i presenti a spegnere i cellulari visto che ci sono persone "intolleranti alle onde" tra il pubblico. L'obiettivo della protesta, hanno spiegato, è quello di mandare un segnale forte al Governo e all'industria delle telecomunicazioni sul potenziale rischio della tecnologia.
Poi sono state presentate le varie rivendicazioni. Il comitato chiede in particolare che venga introdotta una moratoria contro il 5g a livello nazionale in attesa che studi "indipendenti e neutri" dimostrino che si tratta di una tecnologia innocua. Inoltre che i valori limite e il metodo di misurazione fissato dall'ordinanza specifica (ORNI) non siano modificati in alcun modo: "Rivendichiamo valori limiti che proteggono veramente la popolazione e che non servono l'industria". Il comitato ha inoltre rivendicato una presa di coscienza e d'azione affinché la popolazione venga informata e protetta in materia di radiazioni. Infine ha reclamato che il Governo "faccia tutto il possibile affinché le generazioni future possano vivere nelle condizioni migliori e in buona salute".
Sono seguiti vari interventi da parte di personalità di vari settori, che hanno parlato dei potenziali rischi della tecnologia. La telefonia mobile di quinta generazione (5G) viene presentata come una rivoluzione tecnologica nell'informazione e nella comunicazione. La velocità di trasmissione dei dati, nettamente superiore all'attuale standard 4G, dovrebbe aprire la strada a molte nuove applicazioni, ad esempio nell'internet delle cose, nel settore medico, nella realtà aumentata e nei veicoli a guida autonoma.
Meno importante, stando agli esperti, sarà invece almeno in un primo tempo l'impatto per il singolo utente. Con la nuova tecnologia si torna anche a discutere sul problema delle radiazioni a cui è sottoposto il corpo umano. In Svizzera le nuove frequenze sono state attribuite all'asta in febbraio dalla Commissione federale delle comunicazioni (ComCom), per un totale di 380 milioni di franchi, a Swisscom, Sunrise e Salt.
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