
Trent'anni fa Michel Mayor e Didier Queloz, due ricercatori dell'Università di Ginevra, scoprivano il primo esopianeta intorno a una stella diversa dal Sole. Per celebrare questo anniversario, l'Università di Ginevra (UNIGE) organizza una conferenza per fare il punto sui progressi compiuti in questo campo e una mostra all'aperto.
Premiati con il Nobel
Il 6 ottobre 1995, Michel Mayor, professore all'UNIGE, e il suo dottorando Didier Queloz, annunciarono la scoperta del primo pianeta situato al di fuori del nostro sistema solare. Chiamato 51 Pegasi b, questo primissimo esopianeta ha avuto un fortissimo impatto nel mondo dell'astrofisica. Da quell'anno, le ricerche non hanno mai smesso di progredire e oggi si contano più di 5'000 esopianeti. Mayor e Queloz hanno ricevuto un riconoscimento per il loro lavoro con il Premio Nobel per la fisica nel 2019. Condividono questo prestigioso riconoscimento con James Peebles, professore all'Università di Princeton.
L'obiettivo cruciale
Quasi 30 anni dopo questa straordinaria scoperta, lo studio degli esopianeti si intensifica con mezzi sempre più potenti. Di recente, il telescopio spaziale James Webb (JWST) ha potuto osservare per la prima volta direttamente l'anidride carbonica su pianeti al di fuori del nostro sistema solare. Queste ricerche hanno come obiettivo la questione cruciale: esiste la vita da qualche altra parte oltre che sulla Terra? La conferenza organizzata dall'UNIGE mercoledì 7 maggio tratterà in particolare questo tema.
Gli argomenti trattati
Michel Mayor ripercorrerà l'incredibile diversità dei sistemi planetari. Francesco Pepe, direttore del Dipartimento di astronomia dell'UNIGE, illustrerà gli sviluppi degli strumenti all'avanguardia in grado di rilevare questi mondi, studiarne l'atmosfera e, eventualmente, captare segnali biologici. Sarà presente anche Emeline Bolmont, direttrice del Centro per la Vita nell'Universo dell'UNIGE. Infine, Monika Lendl, professoressa dell'ateneo responsabile della missione spaziale CHEOPS, tornerà sulle operazioni scientifiche che hanno permesso di scoprire esopianeti di una diversità sorprendente.
La mostra
Fino al 2 giugno, sul quai Wilson, è anche possibile visitare una mostra sui pianeti extrasolari. L'obiettivo è quello di contrastare le rappresentazioni troppo realistiche delle immagini sintetiche, rimettendo in primo piano l'immaginario. Ogni poster è il risultato di un dialogo tra astronomi e fumettisti, che hanno immaginato insieme come potrebbero essere questi mondi lontani.