Svizzera
L'UDC per un giro di vite sull'immigrazione
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Keystone-ats
un anno fa
Il partito ha elaborato un documento per riorientare la politica migratoria in Svizzera: via le procedure di asilo fuori dai confini nazionali e allontanamento sistematico dei clandestini.

In Svizzera arrivano troppi stranieri. Ne è convinta l'UDC che, in un documento programmatico in vista delle elezioni di autunno, auspica lo spostamento delle procedure di asilo al di fuori dei confini nazionali e l'allontanamento sistematico dei clandestini.

La politica d'asilo ha fallito

Per il maggior partito svizzero, la politica d'asilo della Confederazione ha fallito. "Ogni anno arrivano decine di migliaia di persone, la maggior parte delle quali immigra direttamente nei nostri sistemi di assistenza sociale", precisa il presidente dell'UDC, Marco Chiesa, citato in un comunicato. Secondo il consigliere agli Stati ticinese, i dati rispecchiano questo fallimento: il Consiglio federale prevede fino a 40 mila nuove richieste di asilo per l'anno corrente, mentre nel frattempo "gli ingressi illegali stanno esplodendo: L'anno scorso, le guardie di frontiera hanno registrato più di 52 mila clandestini".

Spostare le procedure d'asilo al di fuori dei confini nazionali

Per il consigliere nazionale Gregor Rutz (ZH), "la maggior parte dei richiedenti asilo sono giovani uomini senza una motivazione per richiedere l'asilo". Purtroppo, coloro che sono entrati senza documenti vengono premiati con lo status di "ammissione provvisoria" e, di fatto, possono restare per sempre. Per il deputato zurighese, "se si vuole tenere sotto controllo il turismo dell'asilo, bisogna fare in modo che i migranti non abbiano alcuna motivazione per venire in Europa". Come? Spostando le procedure di asilo in centri di accoglienza fuori dai confini del Paese. In questo modo, si è detto persuaso Rutz, verrebbe anche assestato un duro colpo alle bande criminali di trafficanti di esseri umani. Rutz ha fatto l'esempio della Gran Bretagna e del suo accordo col Ruanda, citando le riflessioni simili in seno ai governi di Danimarca e Austria. 

Espulsione sistematica dei clandestini

Anche per il consigliere nazionale Andreas Glarner (AG), i clandestini andrebbero espulsi sistematicamente. Si tratta anche di una questione di costi, per il deputato. Il sistema-asilo è talmente sotto pressione che diversi cantoni, come Argovia e Lucerna, hanno dichiarato lo stato di emergenza. "A causa di una politica d'asilo sbagliata, i costi per l'assistenza sociale, l'istruzione e la sanità stanno esplodendo", gli ha fatto eco la consigliera nazionale argoviese Martina Bircher. Glarner ha anche accennato al forte aumento della popolazione in Svizzera, soprattutto di stranieri, dovuto sia alla libera circolazione che all'arrivo di migranti da culture sovente in contrasto con i valori svizzeri. Questo fenomeno sta mettendo in difficoltà le scuole e il processo di integrazione, ha sottolineato. In molti istituti, i bambini svizzeri rappresentano oramai una minoranza.

In pericolo libertà e sicurezza

Dal canto suo, Céline Amaudruz, consigliera nazionale di Ginevra, ha sostenuto che "i falsi asilanti mettono in pericolo la libertà e la sicurezza della Svizzera", specie quelli musulmani che immigrano da culture che disprezzano le donne. "Le conseguenze - per la deputata democentrista - sono drammatiche, come dimostra l'aumento dei casi di violenza domestica e persino di omicidio".