Consiglio nazionale
"Lottare contro la migrazione secondaria"
© CdT/Gabriele Putzu
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Keystone-ats
2 anni fa
Con l'espressione "migrazione secondaria" i liberali-radicali si riferiscono alla migrazione da Paesi considerati sicuri in cui i richiedenti hanno soggiornato per lungo tempo. Per riuscire nel suo intento, il PLR propone diverse misure.

Arginare la migrazione da Paesi sicuri e esaminare le proposte di riforma del sistema europeo comune d'asilo. No invece all'introduzione di contingenti annuali e di procedure d'asilo all'estero. È in estrema sintesi il contenuto della Sessione straordinaria denominata "Immigrazione e asilo" tenutasi oggi al Consiglio nazionale. Durante i dibattiti, il Parlamento ha in particolare approvato una mozione del gruppo PLR che chiede di arginare la migrazione secondaria. Con questa espressione i liberali-radicali si riferiscono alla migrazione da Paesi considerati sicuri in cui i richiedenti hanno soggiornato per lungo tempo.

La palla agli Stati

Per riuscire nel suo intento, il PLR propone diverse misure, tra cui una modifica della legge sull'asilo. L'elenco dei Paesi terzi sicuri e dei criteri di inclusione dovrà essere rivisto e dovrà basarsi sull'elenco degli Stati sicuri stilato dai Paesi europei vicini. Nel suo intervento, la consigliera federale Elisabeth Baume-Schneider ha chiesto di lasciare maggiore spazio alla Segreteria di Stato della migrazione. In alcuni rari casi, un'applicazione rigorosa sarebbe contraria alle norme cogenti del diritto nazionale o internazionale, ha sottolineato, invano. La mozione PLR passa così all'esame del Consiglio degli Stati. Con un postulato approvato tacitamente, il Nazionale chiede poi al governo di esaminare la riforma del sistema europeo comune d'asilo (CEAS) presentata dal Consiglio dei ministri dell'interno dell'UE. Occorrerà in particolare identificare "le opportunità e i rischi risultanti per la Svizzera".

Le proposte respinte

La Camera del popolo ha invece bocciato due mozioni UDC. La prima, respinta con 127 voti contro 48, chiedeva di eseguire le procedure d'asilo all'estero e di realizzare centri per asilanti fuori dai confini nazionali. L'obiettivo, stando ai democentristi, era combattere la tratta di esseri umani e le attività dei passatori. Per la ministra di giustizia Elisabeth Baume-Schneider la proposta di effettuare le procedure di asilo in Paesi terzi è impraticabile. Gli sforzi di alcuni Stati europei di avviare procedure all'estero sono falliti, ha ricordato la consigliera federale. Il diritto svizzero e quello internazionale garantiscono il diritto di presentare una domanda d'asilo. Con 127 voti contro 47, il Nazionale ha bocciato anche la richiesta di introdurre "tetti massimi annuali e contingenti annuali". La mozione, chiamata "No a una Svizzera con 10 milioni di abitanti!", denunciava il forte aumento dell'immigrazione avvenuto dopo l'entrata in vigore della libera circolazione tra la Svizzera e gli Stati UE/AELS. Le conseguenze di una simile immigrazione di massa sono disastrose per alloggi, paesaggio, costi sanitari, sicurezza energetica e istruzione, ha affermato invano Andreas Glarner (UDC/AG). Da notare che la Camera del popolo avrebbe dovuto anche occuparsi di alcune mozioni che chiedono ulteriori aiuti umanitari per l'Ucraina. Questi atti parlamentari sono però stati rinviati in commissione - con 96 voti contro 85 - per "chiarimenti giuridici".

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