
Diversi arresti e perquisizioni domiciliari sono stati eseguiti ieri contemporaneamente in Svizzera e in Germania in relazione a procedimenti penali nei confronti di 4 persone sospettate di sostenere il sedicente Stato islamico (Isis). Lo rende noto il Ministero pubblico della Confederazione, specificando che all’operazione hanno partecipato anche la Magistratura dei minorenni di Winterthur e il Procuratore generale federale presso la Corte di Giustizia di Germania.
Gli arresti in Svizzera
In Svizzera sono state arrestate tre persone ed eseguite sette perquizioni che hanno toccato i Cantoni di Zurigo, San Gallo e Lucerna. Il MPC conduce in particolare un procedimento penale nei confronti di due persone per sospetto di violazione della legge federale che vieta i gruppi “Al-Qaïda” e “Stato islamico” nonché le organizzazioni associate e per sospetto di partecipazione o sostegno a un’organizzazione terroristica. L’indagine è stata avviata nel dicembre 2021 e concerne due cittadini svizzeri di 20 rispettivamente 26 anni, domiciliate entrambe nel Canton Zurigo, che sono state arrestate. I due giovani erano già noti alle autorità svizzere di perseguimento penale e avevano precedenti penali per azioni di sostegno allo Stato islamico. Per loro il MPC presenterà presumibilmente un’istanza di carcerazione preventiva presso il giudice dei provvedimenti coercitivi competente. Il terzo arresto in Svizzera è stato eseguito nell’ambito di un procedimento penale della Magistratura dei minorenni di Winterthur, poiché si tratta di una persona di età inferiore ai 18 anni.
I legami tra gli arrestati
Le tre persone arrestate in Svizzera erano collegate sia tra di loro sia con la persona arrestata dalle autorità tedesche in Germania. Su quest’ultima persona la Procura federale non ha rilasciato informazioni, rimandando al Procuratore generale federale tedesco. Visti i legami tra gli imputati, le perquisizioni domiciliari e gli arresti si sono svolti contemporaneamente tra i due paesi. Le indagini in corso hanno lo scopo di chiarire le accuse nei confronti degli imputati nonché il loro ruolo e le loro intenzioni. Il MPC sottolinea che a tutti gli imputati si applica la presunzione di innocenza.
Il tedesco si è recato in Siria
In Germania l’Ufficio federale della polizia criminale ha arrestato a Römerberg (Renania-Palatinato) un uomo di nazionalità tedesca, di cui un comunicato odierno del Procuratore generale federale tedesco fornisce il nome di battesimo, ma non l’età. L’imputato è fortemente sospettato di preparare un grave atto di violenza in grado di mettere in pericolo lo Stato nonché di appartenere a un’organizzazione terroristica all’estero (secondo la traduzione letterale dei relativi articoli del codice penale tedesco). Stando alla nota del Procuratore federale tedesca, l’imputato è da tempo un seguace delle idee jihadiste e islamiche radicali. A metà settembre 2020, ha viaggiato dalla Germania alla Turchia per proseguire da lì verso la Siria. In questo paese, l’imputato voleva unirsi all’Isis, ricevere da esso un addestramento militare e poi partecipare a operazioni di combattimento o ad attacchi terroristici. Tuttavia, ciò non è avvenuto. L’imputato è invece tornato in Germania alla fine di ottobre 2020.
Le attività di propaganda su suolo germanico
Al più tardi dall’aprile 2021, ha integrato l’Isis in Germania e ha svolto ampie attività di propaganda per l’organizzazione. Il suo compito principale era quello di tradurre testi ufficiali dell’Isis, video o messaggi audio dall’arabo al tedesco e di distribuirli su vari canali del servizio di messaggeria Telegram nei Paesi di lingua tedesca. L’Isis considera tali attività equivalenti alla partecipazione diretta alla jihad violenta. Inoltre, l’uomo è stato sottoposto a un interrogatorio telefonico da parte di funzionari dell’Isis nel tardo autunno del 2021. Lo scopo di questo colloquio era di verificare l’affidabilità dell’accusato, dato che aveva nuovamente pianificato di recarsi nelle aree operative dell’Isis. Tale tentativo è fallito nuovamente nel gennaio 2022. Oggi le competenti autorità decideranno se carcerare preventivamente l’imputato.
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