Commercio
L'export svizzero scende pure nel terzo trimestre, e non solo verso gli USA
©Chiara Zocchetti
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Keystone-ats
4 ore fa
Nel terzo trimestre del 2025, le esportazioni svizzere sono diminuite del 3,9% rispetto al trimestre precedente, con la chimica-farmaceutica in calo del 7,2%. L'Europa rimane il principale mercato per la Svizzera, mentre Nordamerica e Asia registrano cali significativi, in particolare con una forte contrazione delle esportazioni verso gli Stati Uniti e la Cina.

Dopo un secondo trimestre già debole, anche nella terza parte del 2025 il commercio estero svizzero ha continuato a registrare un calo, non solo verso gli Stati Uniti: nel periodo luglio-settembre - in confronto con i tre mesi precedenti - le esportazioni si sono contratte del 3,9%, scendendo a 66,5 miliardi franchi, mentre le importazioni sono diminuite dello 0,6% a 56,3 miliardi. Il terzo trimestre si è chiuso così con un'eccedenza di 10,2 miliardi, a fronte dei 12,6 miliardi del periodo aprile-giugno, emerge dai dati pubblicati oggi dall'Ufficio federale della dogana e della sicurezza dei confini (UDSC). Le variazioni indicate sono nominali: in termini reali (vale a dire corrette dell'effetto dei prezzi) si sono attestate rispettivamente a -0,2% (export) e +1,8% (import).

Settori

Tutti settori dell'esportazione hanno mostrato un andamento poco dinamico. Quello di gran lunga più importante, la chimica-farmaceutica, segna (a livello nominale) -7,2% (a 35,8 miliardi di franchi); seguono, molti staccati, le macchine e l'elettronica (-0,5% a 8,0 miliardi), l'orologeria (-3,7% a 6,3 miliardi), gli strumenti di precisione (invariati a 4,4 miliardi) e i metalli (+1,0% a 3,5 miliardi).

Mercati

A livello geografico, il continente più importante per il Made in Switzerland rimane l'Europa (-4,6% a 39,1 miliardi), con un contributo significativo fornito da Germania (-1,1% a 10,8 miliardi), Slovenia (-20,3% a 5,6 miliardi) e Italia (+3,3% a 5,4 miliardi), che sono il secondo, il terzo e il quarto fra i principali sbocchi dell'export. In forte calo è il Nordamerica (-8,8% a 12,9 miliardi), con gli Stati Uniti (-8,2% a 11,7 miliardi, dopo il -32,9% del secondo trimestre, sulla scia dei dazi) che mantengono comunque il primato di paese più importante per le merci elvetiche. Fa un passo indietro anche l'Asia (-3,3% a 13,4 miliardi), con una flessione più forte in Cina (-16,8% a 3,4 miliardi), quinto mercato per le aziende della Confederazione.