Svizzera
"L'effettivo dell'esercito va reso più flessibile"
© VBS/DDPS - Linus Spitz
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Ats
8 ore fa
Lo sostiene la Commissione della politica di sicurezza del Nazionale (CPS-N), che respinge la disposizione transitoria proposta dal Consiglio federale e accolta dal Consiglio degli Stati con cui l'effettivo reale di 140 mila persone può essere superato per un periodo di cinque anni.

Il limite massimo di effettivi in grigioverde - ora 140 mila soldati - va stralciato dall'ordinanza sull'organizzazione dell'esercito (OEs) per dare all'armata maggiore flessibilità. È quanto pensa la Commissione della politica di sicurezza del Nazionale (CPS-N). Nel contempo la CPS-N propone di precisare nell'OEs che l'esercito dispone di un effettivo regolamentare di almeno 100 mila persone soggette all'obbligo di prestare servizio militare, spiega una nota odierna dei servizi parlamentari. La maggioranza della commissione crede che non si giustifichi più una disposizione rigida in merito all'effettivo reale, in particolare considerata la difficile situazione geopolitica. L'effettivo reale deve piuttosto avere un'impostazione flessibile in modo che quello regolamentare possa in ogni momento essere garantito e si possa escludere un mancato raggiungimento del numero minimo.

Respinta la proposta del Governo

Grazie a questa decisione, la CPS-N respinge quindi la disposizione transitoria proposta dal Consiglio federale e accolta dal Consiglio degli Stati con cui l'effettivo reale di 140 mila persone può essere superato per un periodo di cinque anni. Una minoranza si è detta contraria a precisare un effettivo regolamentare minimo poiché per questa grandezza deve essere ammessa una certa flessibilità, anche verso il basso. Un'altra minoranza critica la mancanza da inizio 2023 di una base giuridica per il superamento dell'effettivo reale massimo consentito, con una conseguente violazione del principio di legalità. Non vede la necessità di un effettivo reale così alto e propone a titolo sussidiario di respingere la disposizione transitoria accolta dal Consiglio degli Stati.