
Il Consiglio federale ha precisato oggi alcune modalità della prossima tappa di deconfinamento. Ha in particolare adottato le ultime modifiche d'ordinanza per consentire lunedì la riapertura di bar e ristoranti, decidendo che i clienti non dovranno obbligatoriamente lasciare i propri dati personali.
L'esecutivo ha anche presentato le prossime tappe in vista della creazione di una app che permetta il tracciamento del coronavirus, che potrà essere introdotta solo dopo la creazione delle relative basi legali.
Il Consiglio federale ha anche precisato le modalità della riapertura parziale delle frontiere. Priorità sarà data alle domande dei lavoratori provenienti dall'UE/AELS e dai Paesi terzi presentate già prima dell'emergenza coronavirus. Sarà permessa l'entrata in Svizzera anche agli stagionali che da anni sono impiegati dallo stesso datore di lavoro con un contratto a tempo determinato. Previste anche eccezioni per attività lucrative di breve durata improrogabili a causa di un interesse economico cogente.
Per informare su tutte queste tematiche è stata indetta una conferenza stampa alle 14.45 con il Consigliere federale Alain Berset e Daniel Koch, delegato dell'Ufficio federale della sanità pubblica.
15:33 Fine della conferenza stampa
15:29 - I bambini devono rinunciare alle gite? Anche se le scuole riaprono, le gite per esempio al Rütli devono aspettare, risponde Koch. "Rientrano più che altro nel settore del turismo".
15:28 - Chi paga i salari persi in quarantena nel caso di un allarme dall'app di tracciamento? Berset: "È una domanda che dovrà essere oggetto di approfondimento. Il Consiglio federale non può rispondere da solo, anche il Parlamento deve decidere in merito".
15:22 - Esiste il pericolo che un ristoratore usi in modo improprio i dati? Il titolare sa a cosa servono i dati, afferma Miachel Beer, dell'Ufficio federale della sicurezza alimentare. I dati vengono distrutti dopo due settimane.
15:12 - Il fatto che sia facoltativo dare il proprio nome al ristorante, non può causare problemi? Koch: "L'idea non è sapere chi è seduto al tavolo accanto. L'idea è che, se il personale si ammala, si possa risalire a chi ha servito al tavolo. Questo poiché non sempre il personale può mantenere i due metri di distanza. È quindi nell'interesse dell'utente che possa essere rintracciato e informato".
15:06 - Ogni ristorante potrà decidere che misure implementare, o esistono delle regole? Berset: "Il piano di protezione è stato elaborato dagli stessi ristoratori. C'è un formulario che si può riempire, dando il proprio nome per il tracciamento. Ogni ristorante decide come applicare questo formulario. Conosciamo sempre meglio il virus, ma l'elemento di tracciamento rimarrà presente anche nei prossimi mesi finché non ci sarà un vaccino".
15:03 - Raccomandazioni per la popolazione più anziana. Koch: "Entro il fine settimana emaneremo delle raccomandazioni. C'è il diritto di spostarsi nei negozi, ma emaneremo delle raccomandazioni affinché si evitino situazioni di pericolo. La responsabilità incombe sulle persone che presentano dei sintomi. Chi sospetta di avere un'infezione, è invitato a contattare il proprio medico".
15:01 - Il piano dei ristoranti. Berset: "Sono previste tutte una serie di misure. Ma non c'è nessun obbligo per i clienti. Contiamo sulla partecipazione della popolazone. Il piano è stato elaborato dagli stessi ristoratori. L'dea è di poter contattare i clienti in caso di bisogno".
14:59 - Inizia la sessione delle domande
14:57 - La riapertura lunedì. Berset: "Guarderemo da vicino la situazione. Altre fasi sono previste più tardi. Non è solo il virus che decide, ma anche il comportamento della popolazione. Rimaniamo cauti e vediamo come riusciamo a convivere con il virus. Dobbiamo rientrare in una nuova normalità. Ma ora sappiamo come dobbiamo comportarci".
14:55 - Ordinanza per i ristoranti. Berset: "Abbiamo esaminato il concetto di protezione della gastronomia. È importante di rispettare il distanziamento sociale, ma deve essere possibile ripristinare i contatti e avere il rintracciamento di questi contatti. Le persone che hanno un bar o un ristorante per ogni tavolo devono chiedere almeno un contato per tavolo. I clienti sono invitati a dare i nominativi, ma su base volontaria".
14:52 - Controllare la diffusione. Controllare la propagazione significa effettuare più tamponi. "I criteri a tal proposito sono già stati cambiati", ha comunicato il ministro della sanità. I cantoni procederanno da parte loro con il tracciamento classico della malattia. Berset: "Abbiamo necessità di sorvegliare la malattia e rintracciare i contatti. Non vogliamo lasciare l'evoluzione al caso. Abbiamo questa app, che ha sollevato numerosi quesiti. Lanceremo una fase di test nel mese di maggio, poi proporremo un messaggio urgente al Parlamento, che avrà la libertà di trattare l'argomento e poi lanciare l'app.
14:48 - Asili nido. Berset: "Il Parlamento questa settimana ha deciso di stanziare 65 milioni di franchi per le istituzioni di custodia complementare alla famiglia. Abbiamo potuto dare questo appoggio, ne discuteremo il 21 maggio. La Confederazione si farà carico di un terzo dei costi dei Cantoni per la compensazione dei contributi non più versati dai genitori. Le basi legali resteranno in vigore per sei mesi con effetto retroattivo al 17 marzo 2020".
14:46 - Prende la parola Berset. "Entriamo in una nuova fase a partire da lunedì, con nuovi piani di protezione. Abbiamo aspettato con ansia questo momento e ce ne rallegriamo. L'evoluzione epidemiologica è positiva, anche se il virus è ancora presente. Dobbiamo dunque restare vigili. Noi tutti abbiamo ricevuto le informazioni su come proteggerci. È possibile uscire rispettando le norme di distanziamento. Oggi la situazione è diversa: l'ondata tende a diminuire e questo ci dà la possiblità di essere ottimisti. Tante persone sono state isolate socialmente, persone che hanno sofferto nelle ultime settimane. Le visite saranno di nuovo possibili nelle case anziani (di competenza dei Cantoni), ma con prudenza".
14.45 - Inizia la conferenza stampa
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