
Dal primo di agosto, le tariffe relative alle analisi mediche di laboratorio saranno ridotte del 10%. Il provvedimento, che consentirà risparmi annui per gli assicurati di 140 milioni di franchi, resterà in vigore finché il Dipartimento federale dell’interno (DFI) avrà esaminato e adeguato il tariffario in questo ambito. Altri 30 milioni annui saranno risparmiati limitando l’accesso all’analisi della vitamina D.
La verifica del DFI
Il DFI sta esaminando singolarmente la tariffa di ogni analisi per verificare che sia “conforme alle regole dell’economia e che sia adeguatamente strutturata”. Poiché questa operazione richiede molto tempo - durerà probabilmente fino al 2025 - il Dipartimento, cui compete la sanità, ha deciso di intervenire, transitoriamente, con una riduzione lineare del 10% per tutte le analisi di laboratorio - quelle eseguite dai medici di famiglia sono escluse dalle riduzioni delle tariffe e dall’esame differenziato dei prezzi.
Un provvedimento indolore per i laboratori
Per il DFI il provvedimento dovrebbe essere relativamente indolore per i laboratori: in effetti nel settore delle analisi, “l’effetto delle economie di scala dovuto al maggiore volume e l’aumentata automazione comportano costi unitari più contenuti”, scrive in un comunicato odierno l’Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP), che dipende dal DFI. Inoltre i prezzi d’acquisto dei materiali per i laboratori sono “sproporzionatamente cari rispetto a quelli dei paesi limitrofi”, recita la nota. Il taglio lineare delle tariffe di laboratorio sarà abrogato non appena sarà conclusa la verifica differenziata delle tariffe di tutte le analisi. “La sicurezza dell’approvvigionamento nel settore dei laboratori continua a essere garantita”, sottolinea l’UFSP. Il DFI sta vagliando un’ulteriore riduzione lineare delle tariffe, per l’attuazione della quale sarà lasciato tempo sufficiente ai laboratori.
Risparmi per le analisi relative alla vitamina D
Ulteriori risparmi di circa 30 milioni di franchi all’anno saranno possibili nell’ambito delle analisi della vitamina D. Sulla base delle esperienze maturate a livello nazionale e internazionale, l’assunzione dei costi per la determinazione del livello di vitamina D da parte dell’assicurazione malattia obbligatoria sarà limitata a decorrere dal primo luglio alle malattie o al sospetto di malattie legate a una carenza di detta vitamina. La copertura dei costi delle analisi preventive sarà pertanto esclusa più chiaramente di prima. Il DFI ha inoltre adottato una serie di ulteriori adeguamenti all’Ordinanza sulle prestazioni dell’assicurazione obbligatoria delle cure medico-sanitarie (OPre) e ai relativi allegati. Le modifiche entreranno in vigore il primo luglio 2022 e in date successive.
“Decisione incomprensibile”
La decisione del Dfi di ridurre del 10% i costi di tutte le analisi di laboratorio “è incomprensibile e inaccettabile” per l’associazione degli ospedali svizzeri H+. A suo avviso bisogna evitare “una modifica affrettata delle tariffe senza un’analisi dei rischi”. Questa “riduzione lineare avverrà soprattutto a spese di ospedali e cliniche”, si legge in un comunicato stampa. L’associazione condanna anche la “disparità di trattamento del settore ambulatoriale negli ospedali e negli studi medici”. H+ critica la debolezza dello studio che confronta i prezzi svizzeri con quelli di altri Paesi, su cui si basano l’associazione degli assicuratori santésuisse e il Sorvegliante dei prezzi. “Se teniamo conto delle tariffe corrette, del potere d’acquisto e della struttura dei costi nei Paesi a confronto, le differenze sono praticamente nulle. E se consideriamo la struttura sanitaria decentralizzata voluta politicamente in Svizzera, che porta grandi benefici ai pazienti, la differenza è prossima allo 0%”, ha sottolineato l’associazione.
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