
La persistente debolezza congiunturale richiede un rapido intervento affinché le aziende in difficoltà possano fare ricorso per un massimo di 24 mesi, e non solo 12 come ora, al lavoro ridotto. L'obiettivo? Superare l'attuale momento di incertezza per evitare licenziamenti. Lo chiede un'iniziativa parlamentare elaborata dalla Commissione della sicurezza sociale e della sanità del Consiglio degli Stati (CSSS-S), secondo cui la modifica della pertinente legge deve essere dichiarata urgente onde consentirne una rapida entrata in vigore. Il dossier va alla commissione omologa del Nazionale. Secondo il quadro giuridico attuale, indica una nota odierna dei servizi parlamentari, l'indennità per lavoro ridotto può essere versata per 12 mesi al massimo entro un termine quadro di due anni. Tuttavia, a determinate condizioni, il Consiglio federale può estendere temporaneamente tale durata fino a un massimo di 18 mesi.
Validità fino a luglio 2025
Il governo, rammenta il comunicato, ha deciso una tale misura nel giugno del 2024, con una validità fino alla fine di luglio 2025. Questa settimana, alla luce del perdurare delle difficili condizioni economiche, il Consiglio federale ha deciso di prorogare tale misura fino a fine luglio 2026. Da circa due anni l'industria tecnologica svizzera e i suoi fornitori soffrono a causa della debolezza congiunturale dei mercati chiave, scrive la CSSS-S a giustificazione del proprio intervento. Per fare fronte alla diminuzione delle commesse, numerose aziende hanno fatto ricorso al lavoro ridotto per diversi mesi. Una proroga è importante, secondo la commissione, dal momento che diverse aziende raggiungeranno a breve la durata d'indennizzo massima di 18 mesi, col rischio di mettere in pericolo migliaia di posti di lavoro. Per la CSSS-S, la situazione attuale, caratterizzata da una crisi congiunturale a cui si aggiungono le incertezze sui mercati globali, richiede una proroga della durata d'indennizzo massima del lavoro ridotto, ciò che dovrebbe consentire alle aziende in questione di superare questa fase difficile senza dover licenziare personale. Scegliendo una formulazione potestativa e delegando tale competenza al Consiglio federale, la Commissione propone una soluzione flessibile e pragmatica.