Svizzera
Lavorare è ora più facile per i profughi ucraini: dal 1° dicembre basterà una notifica
©Chiara Zocchetti
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Keystone-ats
6 ore fa
Il Consiglio federale semplifica le procedure per chi gode dello statuto S e introduce nuove misure di integrazione e reinserimento professionale.

Da inizio dicembre, per i profughi ucraini che vorranno lavorare basterà notificarsi: non ci sarà più bisogno di un'autorizzazione. È quanto stabilito oggi dal Consiglio federale che ha modificato alcune ordinanze per agevolare l'entrata nel mondo del lavoro di coloro che godono dello statuto S di protezione. Anche se le modifiche giuridiche entreranno in vigore solo in dicembre, specifica una nota governativa odierna, i datori di lavoro e i lavoratori indipendenti potranno notificare l'inizio o la fine di un'attività lucrativa per il tramite di "EasyGov.swiss", lo sportello online per le aziende, o direttamente all'autorità cantonale competente, già da domani.

Misure di integrazione

Oltre a questa semplificazione amministrativa, in futuro sarà inoltre possibile obbligare le persone bisognose di protezione che percepiscono prestazioni dell'aiuto sociale a partecipare a misure di integrazione o reintegrazione professionale. Ciò corrisponde alla prassi tutt'ora applicabile ai rifugiati riconosciuti e alle persone ammesse provvisoriamente. Chi non si conforma a questo obbligo può essere sanzionato con una riduzione delle prestazioni assistenziali. L'esecutivo prevede inoltre la possibilità per la Confederazione e i Cantoni di prorogare, di comune intesa, le convenzioni di programma per l'attuazione dei programmi cantonali d'integrazione. In questo modo viene ridotto l'onere amministrativo a livello federale e cantonale in caso di eventuale prolungamento di simili intese.