
L'Associazione traffico e ambiente (ATA) ha recapitato oggi al Consiglio federale una lettera di protesta contro il progetto del governo che, a suo dire, mira a vietare il limite di 30 km/h sulle strade orientate al traffico. La missiva è firmata da 17'000 persone e sostenuta da oltre 600 città e Comuni. Nella sua presa di posizione l'ATA critica la volontà dell'esecutivo di voler dare priorità ai rivestimenti stradali fonoassorbenti e di togliere autonomia ai Comuni e ai Cantoni. Questi ultimi "conoscono le condizioni locali, sostengono i costi e dispongono delle competenze necessarie per adottare le misure più appropriate e proporzionate. Un diktat federale limita inutilmente questo margine di manovra", commenta Thomas Ruckstuhl, vicepresidente dell'ATA, in un comunicato che rende conto dell'iniziativa.
Questione sicurezza
L'ATA sottolinea inoltre l'effetto positivo della riduzione del limite di velocità sulla sicurezza stradale. Il numero di incidenti gravi e mortali sarebbe infatti inferiore del 38% nelle Zone Trenta, rispetto a dove vige il limite di 50 km/h. Infine se l'introduzione del limite di velocità ha un effetto duraturo, i rivestimenti fonoassorbenti invece si deteriorano e devono essere sostituiti più in fretta, ciò che genera ulteriori cantieri, ingorghi e costi. Lo scorso 3 settembre il Consiglio federale ha avviato una consultazione sulla modifica delle ordinanze sulla segnaletica stradale e contro l'inquinamento fonico. Il governo mantiene la possibilità di una riduzione temporanea del limite di velocità "per ragioni di protezione fonica fintantoché non saranno posati rivestimenti antirumore". Non sarebbe dunque previsto alcun divieto generale del limite di 30 km/h sulle strade orientate al traffico.
