
Curare e ampliare ulteriormente i rapporti con l'Italia, ma anche con gli altri Stati confinanti: è l'auspicio espresso dall'ambasciatore svizzero a Roma Roberto Balzaretti. "L'innovazione rende resilienti, più capaci ad adattarsi a situazioni che cambiano. L'innovazione da sola però non basta; servono strutture e una governance solidi; ci vogliono amici, partner, vicini. In questo momento difficile per tante situazioni nel pianeta, penso si debba ritrovare la prossimità economica e sociale. Per la Svizzera, dunque, una vicinanza rinnovata con l'Italia, con la Francia, con la Germania, con i Paesi che stanno intorno a noi", ha argomentato il diplomatico a margine dell'evento "Effetto moltiplicatore: il biotech come motore di sviluppo per l'Italia. L'impatto di Roche", ospitato presso l'ambasciata elvetica.
"Abbiamo molti punti di contatto"
La Svizzera e l'Italia hanno molti elementi di vicinanza, ha aggiunto il 60enne. "Abbiamo una lingua comune, una forte presenza italiana in Svizzera, un modo di vivere lo stato e una costituzione molto simili". Inoltre "scambi commerciali molto importanti, circa un miliardo a settimana", ha aggiunto. "Abbiamo molti punti di contatto ed è necessario in questo momento curarli e svilupparli", ha concluso Balzaretti. Lo studio su Roche presentato a Roma mostra che con le sue attività svolte in Italia il colosso farmaceutico produce un impatto sul prodotto interno lordo (Pil) della penisola di 713 milioni di euro all'anno, pari allo 0,03% del Pil, con un effetto moltiplicatore che fa sì che per ogni euro investito dall'azienda ne vengono generati 2,26 per l'economia italiana.