
Il consigliere federale Guy Parmelin spera di ottenere entro l'inizio di luglio risultati nei negoziati sulle tariffe doganali con gli Stati Uniti. Ciò dipende però anche dalle intenzioni di Washington, che sta trattando in parallelo con numerosi altri paesi, ha ricordato il ministro dell'economia in un intervento odierno al Private Banking Day, un evento bancario svoltosi a Zurigo. La Svizzera dovrà affrontare numerosi problemi tecnici e politici, ha detto il 65enne. Finora l'attenzione si è concentrata sull'identificazione dei temi importanti e sulla formulazione di una lettera d'intenti. Su questa base potranno poi proseguire le discussioni, poiché il Consiglio federale avrà comunque a un certo punto bisogno anche di un mandato negoziale da parte del parlamento.
L'interesse verso il modello elvetico di apprendistato
L'esponente dell'UDC ha anche ha dichiarato che gli Stati Uniti sono ancora molto interessati al modello elvetico di apprendistato, come è emerso nei colloqui avuti con la segretaria all'istruzione americana Linda McMahon. Il governo americano vuole realizzare una reindustrializzazione del paese e ha perciò bisogno di molti specialisti, ha sottolineato il politico con tirocinio di agricoltore.
I dazi annunciati da Trump
Come si ricorderà il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha annunciato l'introduzione di dazi del 31% sui prodotti svizzeri all'inizio di aprile, in occasione di quella che ha chiamato la festa della liberazione. L'esecutivo americano ha poi però sospeso l'introduzione dei balzelli fino al 9 luglio; nel frattempo si applica un'aliquota tariffaria generale del 10%.