
La telefonata tra Karin Keller-Sutter e Donald Trump si è svolta il 31 luglio, poche ore prima dell’annuncio dei dazi statunitensi. Secondo le ricostruzioni dei domenicali SonntagsZeitung e SonntagsBlick, il colloquio sarebbe cominciato con toni formali. Keller-Sutter avrebbe rivolto al presidente americano un saluto istituzionale, con un riferimento alla Festa nazionale svizzera del giorno successivo.
Trump critica l’accordo sul dazio al 10%
Ben presto, però, la conversazione avrebbe preso una piega più tesa. Trump avrebbe espresso forte disappunto per il disavanzo commerciale con la Svizzera e avrebbe considerato inadeguata la proposta di un dazio al 10%, frutto di un’intesa tecnica non ufficiale elaborata nei mesi precedenti tra le due amministrazioni.
Il disavanzo come punto critico
Secondo quanto riportato dalla SonntagsZeitung, Trump si sarebbe detto sconcertato dal fatto che un Paese “così piccolo” – con appena nove milioni di abitanti – potesse generare un disavanzo commerciale di 39 miliardi di dollari a sfavore degli Stati Uniti. La sua posizione si sarebbe irrigidita ulteriormente nel corso della conversazione.
Richieste di nuove concessioni
Il SonntagsBlick riferisce che Trump avrebbe chiesto alla Svizzera “concessioni significative” per poter concludere un accordo. A suo dire, un Paese “molto ricco” come la Svizzera non poteva aspettarsi condizioni favorevoli senza offrire qualcosa in cambio. Di fronte a queste pressioni, Keller-Sutter avrebbe ribadito gli elementi già discussi nei mesi precedenti, sottolineando i limiti del suo mandato.
Nessuno spazio per negoziare
La presidente svizzera non avrebbe avuto il margine per accettare nuove richieste in quel momento. Avrebbe tentato di spiegare le cause strutturali dello squilibrio commerciale e di difendere la posizione elvetica, ma, secondo i domenicali, Trump avrebbe trovato il suo tono “pedante” e si sarebbe mostrato sempre meno disposto ad ascoltare.
Una telefonata interrotta senza accordo
L’irritazione del presidente USA sarebbe stata tale che, durante la conversazione, un suo collaboratore avrebbe inviato un messaggio a Helene Budliger Artieda, direttrice della SECO, suggerendo che fosse meglio interrompere la chiamata. Pochi minuti dopo, il colloquio è terminato bruscamente, senza alcun risultato concreto.
L’annuncio dei dazi poche ore dopo
A distanza di due ore dalla fine della telefonata, è arrivata la conferma ufficiale da Washington: gli Stati Uniti introdurranno un dazio del 39% sulle merci provenienti dalla Svizzera. Keller-Sutter ha riconosciuto pubblicamente il fallimento del negoziato con un messaggio pubblicato sulla piattaforma X.