
Secondo i criteri dell’UFSP, i paesi che negli ultimi 14 giorni hanno registrato più di 60 contagi per 100’000 abitanti vanno inseriti nella lista dei paesi che comporta la quarantena obbligatoria al rientro in Svizzera. Ora, secondo questa regola lo stesso suolo elvetico dovrebbe essere considerato un Paese a rischio, così come è successo per esempio alla Spagna e, a partire dallo scorso venerdì, alla città di Vienna oltre a diverse regioni della Francia.
Soglia superata
La Confederazione infatti ha superato la soglia a partire da domenica, come confermato anche da Katrin Holenstein, portavoce dell’UFSP, intervistata da 20 Minuten: “In effetti, l’incidenza degli ultimi 14 giorni per tutta la Svizzera è per la prima volta di 60 ogni 100.000 abitanti”, ha affermato, non rispondendo però alla domanda se la situazione sia ancora considerata sotto controllo, sottolineando d’altro canto che “nella situazione particolare, spetta ai Cantoni rispondere agli sviluppi epidemiologici con misure adeguate e adattare la tracciabilità dei contatti alla situazione“.
Ora cosa succede?
Diverse ora le incognite: la situazione porterà il Consiglio federale a prendere nuove misure? Allo stesso tempo, c’è da chiedersi come reagiranno diverse nazioni vicine, come ad esempio la Germania che ha fissato il limite per la quarantena a 50 contagi per 100’000 abitanti negli ultimi 7 giorni. La Confederazione non ha ancora raggiunto questa quota, ma se i casi continuassero a crescere la cosa potrebbe avere conseguenze non solo su molti cittadini elvetici, ma anche sui frontalieri che giornalmente attraversano il confine.
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