Svizzera
La Svizzera riprende alcune sanzioni dell’UE
Redazione
2 anni fa
Il presidente della Confederazione Ignazio Cassis sul conflitto russo-ucraino: “Oggi è un giorno triste, che non avremmo mai voluto vivere”

La Confederazione condanna fortemente l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia e si allinea in parte alle sanzioni annunciate ieri dall’Unione europea. Lo ha detto oggi a Berna il presidente della Confederazione Ignazio Cassis al termine di una riunione urgente del Consiglio federale.

Un giorno triste
“Oggi è una giornata triste, che non avremmo mai voluto vivere”, ha esordito Cassis. “Su suolo europeo è iniziato un conflitto armato, che malgrado tutti gli sforzi diplomatici non siamo riusciti a evitare. La crisi riguarda tutta l’Europa. Il Consiglio federale condanna fermamente l’intervento militare della Russia ed la esorta a ritirare immediatemente le truppe dal territorio ucraino. Il conflitto ha già costato la vita a molte persone durante la prima giornata, il Consiglio federale esorta le parti a rispettare il diritto internazionale”.

Riprese in parte le sanzioni dell’UE
Il presidente della Confederazione ha poi affrontato il dossier delle sanzioni. “Il nostro continente ha già conosciuto in passato troppe guerre e la Svizzera mette regolarmente la sua neutralità al servizio dei paesi. Ma neutralità non significa indifferenza. Per questo motivo il Consiglio federale, tenuto conto della situazione, ha assunto un atteggiamento chiaro”. Le sanzioni emanate ieri dall’UE, di tipo finanziario e a livello di viaggio rivolte a tre banche e a 363 membri del Parlamento russo, vengono in parte assunte dalla Confederazione”. In particolare, ha aggiunto Cassis, verranno inasprite nel settore finanziario.

Dopo l’annessione russa della Crimea nel 2014, ha ricordato Cassis, l’Unione europea aveva adottato misure di ritorsione. La Confederazione non l’aveva seguita in base al principio che Berna le adotta unicamente se decise in sede ONU e anche per motivi di neutralità. Questa volta, invece, l’esecutivo ha deciso di rafforzare la sua risposta. La Confederazione ha deciso allinearsi all’Unione europea in relazione alla black list che include i membri della Duma che hanno votato a favore del riconoscimento delle repubbliche del Donbass da parte di Mosca. Nel mirino anche persone - ad esempio oligarchi - ed entità che hanno un ruolo nella minaccia all’integrità ucraina e che includono soggetti che sostengono finanziariamente o materialmente l’aggressione nei confronti di Kiev.

L’ambasciata a Kiev
Nonostante le crescenti tensioni l’ambasciata svizzera a Kiev resta operativa. “Da oggi è chiusa fino a nuovo avviso pur restando raggiungibile telefonimacente. Il personale continua a lavorare e non viene evacuato”. Questa pomeriggio Cassis terrà una videoconferenza con le autorità elvetiche presenti in Ucraina.

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