
“È difficile immaginare un posto più sicuro della Svizzera per custodire le riserve auree della Banca nazionale svizzera (BNS)”. Lo sostiene il consigliere nazionale Lorenzo Quadri che in una mozione inoltrata al Consiglio federale chiede di rimpatriare la totalità delle riserve auree dell’istituto che attualmente sono depositate all’estero.
L’ubicazione dell’oro della BNS, ricorda Quadri, non è più stata oggetto di dibattito politico da quando l’iniziativa popolare “Salviamo il nostro oro!” venne respinta alle urne nel novembre 2014. Ma vista la situazione attuale, con un conflitto in corso in Europa, secondo Quadri “non è prudente lasciare le riserve auree della Svizzera in ostaggio di paesi stranieri che potrebbero anche decidere di bloccarle”. Nel 2019, ad esempio, “la Gran Bretagna oppose un rifiuto alla richiesta del Venezuela di riconsegnargli l’oro depositato nei suoi forzieri”.
Meglio evitare rischi, dunque, anche perché le riserve svizzere sono cospicue, fa notare ancora il consigliere nazionale della Lega. “Dal 2008 la BNS detiene 1040 tonnellate d’oro; si tratta di una delle riserve auree più consistenti in assoluto. A fine degli anni 90, le tonnellate d’oro erano addirittura 2590”. Dove si trovi quest’oro è tuttavia parzialmente conosciuto, sottolinea ancora Quadri. “Il Consiglio federale è sempre stato reticente ad indicare l’ubicazione dell’oro della BNS custodito all’estero. Contestualmente alla votazione del 2014 si è però appreso che un po’ più della metà delle riserve auree si trova in Svizzera. La parte restante è depositata all’estero, prevalentemente in Gran Bretagna ed in Canada”.
Nel passato recente “vari Stati europei hanno proceduto a rimpatri delle proprie riserve auree”. Per Quadri è giunta l’ora che anche la Svizzera proceda in questa direzione.
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