Amnesty International
"La Svizzera deve fare di più per le donne afghane"
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Keystone-ats
9 giorni fa
L'organizzazione chiede al Consiglio federale di sollecitare i talebani a rispettare e proteggere i diritti delle donne, a porre fine alle persecuzioni basate sul genere e a consentire alle donne di partecipare pienamente alla vita sociale, politica e culturale.

La Svizzera deve approfittare della sua seconda presidenza al Consiglio di sicurezza dell'ONU per impegnarsi a sostegno delle donne e delle ragazze afghane. È quanto chiede Amnesty International in un comunicato odierno. "I talebani emanano leggi che limitano sempre più i diritti fondamentali di donne e ragazze in tutto il Paese. Per loro l'accesso all'istruzione è sempre più limitato, si vedono imporre rigidi codici di abbigliamento, sono detenute arbitrariamente e torturate, e ora è persino vietato loro di parlare in pubblico", ha affermato Cyrielle Huguenot, responsabile del tema diritti delle donne di Amnesty International Svizzera, citata nella nota.

Cosa chiede l'Ong

L'organizzazione chiede al Consiglio federale di sollecitare i talebani a rispettare e proteggere i diritti delle donne, a porre fine alle persecuzioni basate sul genere e a consentire alle donne di partecipare pienamente alla vita sociale, politica e culturale. Amnesty appoggia inoltre l'intenzione di diversi Stati che, all'ultima Assemblea generale delle Nazioni Unite, hanno dichiarato l'intenzione di avviare un procedimento legale presso la Corte penale internazionale per le violazioni della Convenzione sull'eliminazione di tutte le forme di discriminazione contro le donne in Afghanistan. La Svizzera dovrebbe "raddoppiare gli sforzi" sul tema.

Svizzera nuovamente a capo del Consiglio di sicurezza dell'Onu

Le richieste di Amnesty arrivano nel giorno in cui la Svizzera prende per la seconda volta la presidenza del Consiglio di sicurezza dell'ONU. Per un mese dirigerà l'organo più importante del sistema delle Nazioni unite, in un momento in cui si moltiplica l'aggravarsi dei conflitti. Da questa settimana sul menu delle discussioni ci sarà soprattutto l'Ucraina, con un'attenzione particolare alla questione della sicurezza delle centrali nucleari. Passando al Medio Oriente, uno degli obiettivi sarà convincere il premier israeliano Benjamin Netanyahu ad accogliere le richieste di cessate il fuoco nella Striscia di Gaza e di una tregua di tre settimane in Libano.