
La Svizzera deve aderire alla Coalizione internazionale per il rimpatrio dei bambini ucraini deportati illegalmente in Russia. Lo ha chiesto oggi il Consiglio nazionale, che ha approvato una mozione in tal senso di Nicolas Walder (Verdi/GE) con 95 voti contro 81 e 2 astenuti. Nel dettaglio, Walder ricorda che "da quando la Russia ha attaccato l'Ucraina nel 2014, ed è tornata alla ribalta con la guerra di aggressione su larga scala nel 2022", migliaia di bambini ucraini sono stati deportati illegalmente in Russia. Ad oggi sono potuti tornare nel loro paese meno di 400 piccoli. Data la gravità della situazione, nel marzo 2023, la Corte penale internazionale ha emesso mandati d'arresto contro il presidente russo Vladimir Putin e contro la commissaria russa per i diritti dei bambini, Maria Lvova-Belova, per crimini di guerra legati alla deportazione di minori.
La Coalizione
Nel febbraio 2024, 40 Paesi, tra cui Austria e Germania, hanno aderito alla Coalizione internazionale per il rimpatrio dei bambini ucraini, guidata da Ucraina e Canada. Questa alleanza coordina da un lato risorse e informazioni per riunire i minori alle loro famiglie e dall'altro sensibilizza gli organismi internazionali. Walder sottolinea che la Svizzera - finora osservatrice nella coalizione - collabora già con la Croce Rossa per identificare e rimpatriare i bambini, partecipando anche al "Group of Friends for Children and Armed Conflict". Ma un'adesione piena rafforzerebbe il suo impegno contro queste gravi violazioni del diritto internazionale.
"Prendiamo sul serio la questione"
Il "ministro" degli esteri Ignazio Cassis, ha ricordato che il Consiglio federale si è già espresso in merito e ha sottolineato che il governo prende assolutamente sul serio la situazione dei bambini ucraini. La Confederazione predilige il ruolo di osservatrice e si concentra sul lavoro operativo. L'esecutivo non ritiene quindi necessario aderire alla Coalizione e ha invitato a respingere la mozione. L'oggetto passa ora al Consiglio degli Stati.