
Le norme più severe in materia di capitalizzazione previste dal Consiglio federale per UBS sono incompatibili con l'attività di una grande banca internazionale: lo sostiene Cevian Capital, società d'investimento svedese e grande azionista dell'istituto guidato da Sergio Ermotti. Se il mondo politico elvetico dovesse mantenere tali misure UBS non avrebbe "alcuna opzione realistica" se non quella di trasferirsi, ha affermato il cofondatore di Cevian Lars Förberg in un colloquio con il Financial Times (FT).
"Una decisione incomprensibile"
L'opera di lobbismo appare inutile, poiché le direttive non sembrano più modificabili: il governo ha chiaramente segnalato che UBS è troppo grande per la Svizzera. Cevian- che controlla l'1,4% di UBS - rispetta questa decisione, ma la ritiene incomprensibile. "UBS è il più grande gestore patrimoniale al di fuori degli Stati Uniti, con un rischio minimo: qualsiasi paese vorrebbe avere una banca del genere", ha argomentato il 60enne. Il quotidiano sottolinea come Ermotti la scorsa settimana abbia dichiarato che la sua azienda intende "continuare a operare come banca globale di successo con sede in Svizzera". Il dirigente ticinese ha aggiunto che è "troppo presto" per speculare su una possibile risposta alla riforma relativa ai fondi propri.