
La crisi sanitaria sta avendo pesanti conseguenze sul mondo dello spettacolo, e anche chi si occupa di fuochi d’artificio è in difficoltà. La società vodese Sugyp, con sede a Grandson, organizzerà solo 90 eventi per il Primo agosto di quest’anno, rispetto alle consuete 350. Prevede un crollo del fatturato della metà, attorno ai 2 milioni di franchi.
“Realizzeremo circa il 20% degli spettacoli di un normale primo d’agosto”, afferma Jean-Pascal Guinand, codirettore di Sugyp con il fratello Nicolas, in un’intervista pubblicata oggi da Arcinfo. “Tutte le grandi manifestazioni sono state cancellate.”
“Sono soprattutto le piccole città a contattarci, dato che possono organizzare piccoli eventi”, aggiunge. Ci sono anche grandi disparità tra i cantoni, con praticamente nessun fuoco d’artificio a Neuchâtel, mentre a Berna “quasi il 50% dei nostri spettacoli si terrà”.
A differenza di altri anni, i nostri clienti ci hanno chiesto di non dare informazioni sugli eventi, per evitare di attivare troppe persone, prosegue Guignard, che sottolinea come “complessivamente ci troviamo di fronte a una perdita di circa 2 milioni di franchi”.
In un anno normale, il fatturato di Sugyp si aggira attorno ai 4,4 milioni. L’azienda, che impiega 16 persone, conta sulle proprie riserve e sul lavoro ridotto per superare la crisi.
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