Svizzera
La ricerca svizzera vuole Horizon
© CdT/Gabriele Putzu
© CdT/Gabriele Putzu
Daniele Coroneo
2 anni fa
Per l’ex segretario di Stato per la formazione, la ricerca e l’innovazione Mauro Dell’Ambrogio, a rischio ci sono l’economia e la capacità di innovazione della Svizzera, ma avverte: “Qualcosa dovremo concedere”

È uno dei punti di forza della Svizzera, ma secondo i suoi protagonisti ora sarebbe in pericolo: i vertici del settore della ricerca rossocrociato sono tornati a mettere in guardia il Consiglio federale dai rischi costituiti dall’esclusione del nostro Paese dal programma di ricerca europeo Horizon, avvenuta con l’abbandono delle trattative sull’accordo quadro.

L’avviso è stato formulato negli scorsi giorni per mezzo di una lettera al Governo firmata dal presidente del Consiglio del Politecnico di Zurigo, da quello dell’associazione di categoria delle industrie chimico-farmaceutiche e dal rettore della conferenza Swissuniversities.

“Come nello sport”
I loro timori sono condivisi da Mauro Dell’Ambrogio, già segretario di Stato per la formazione, la ricerca e l’innovazione. “I programmi di ricerca sono un enorme meccanismo che muove centinaia di miliardi, basato sulla collaborazione e sulla competizione”, premette ai nostri microfoni, prima di avanzare una similitudine: “È un po’ come nello sport: se una squadra è esclusa dalle competizioni europee, i giocatori migliori vanno altrove”, ovvero “dove c’è possibilità di disporre di mezzi finanziari e prestigio”. Se l’esclusione della Confederazione dai programmi di ricerca europei non è totale, per Dell’Ambrogio la Svizzera è comunque “in una posizione peggiore rispetto a un anno fa”. A rischio ci sarebbero l’impatto della ricerca sull’economia e sulla capacità di innovazione.

“Qualcosa dovremo concedere”
Per Dell’Ambrogio, l’uscita dall’impasse può avvenire unicamente con una chiara volontà da parte della popolazione: “Occorre combattere la convinzione diffusa nel nostro Paese che con l’Unione europea non ci sia nulla da guadagnare”, sebbene “il rientro della Svizzera nei programmi di ricerca europei non sarà certamente gratis: qualcosa dovremo concedere”. In questo senso non bisognerebbe troppe speranze nel miliardo di coesione, che potrebbe non essere sufficiente: “Alla base ci sono anche delle questioni di principio. L’Ue è infastidita del fatto che la Svizzera approfitti di un accesso importante al mercato europeo ma faccia al contempo resistenza sull’accettazione di regole che già valgono per i suoi Stati membri”.

© Ticinonews.ch - Riproduzione riservata