Vaud
La protezione civile vodese impiegata nella lotta al calabrone asiatico
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Keystone-ats
7 mesi fa
Una nuova tecnica di identificazione dei nidi è stata testata per la prima volta e, inoltre, alcuni calabroni sono stati dotati di microchip per aumentare la precisione dei rilevamenti, indica oggi in una nota il cantone. Dall'inizio dell'anno, circa 80 nidi hanno così potuto essere distrutti.

Il canton Vaud sta intensificando la lotta contro il calabrone asiatico. Le autorità hanno in particolare fatto ricorso alla protezione civile per limitare la proliferazione dell'insetto. Una nuova tecnica di identificazione dei nidi è stata testata per la prima volta e, inoltre, alcuni calabroni sono stati dotati di microchip per aumentare la precisione dei rilevamenti, indica oggi in una nota il cantone. Dall'inizio dell'anno, circa 80 nidi hanno così potuto essere distrutti.

Le operazioni

Alle operazioni, guidate dal professore onorario dell'Università di Losanna (UNIL) Daniel Cherix, hanno partecipato dall'estate anche 35 membri della protezione civile. "Questa collaborazione è una prima svizzera nella lotta contro tale specie invasiva", precisano le autorità vodesi. Originario dell'Asia, questo calabrone (Vespa velutina) è arrivato in Svizzera dalla Francia nel 2017. È capace di riprodursi molto rapidamente, attacca i frutteti e le api e ha un impatto sulla biodiversità locale e sull'economia agricola. Può anche rappresentare un rischio per chi soffre di allergie o per chi disturba un nido. La sua diffusione è stata dapprima graduale, per poi accelerare durante il 2023 lungo l'Arco giurassiano e in Romandia. Nel canton Vaud si è passati dai quattro nidi repertoriati nel 2022 al centinaio di quest'anno.