Lavoro
La Posta taglierà 50 posti di lavoro nel reparto informatico entro il 2030
Redazione
6 giorni fa
Questi tagli nel settore IT sono uno dei progetti di riorganizzazione che stanno preoccupando i dipendenti. Transfair: "Riduzioni non in linea con la trasformazione digitale". La Posta: "La riduzione sarà attuata con pensionamenti e fluttuazione e i collaboratori interessati saranno seguiti da vicino".

Entro il 2030, nel reparto informatico del Gruppo Posta saranno soppressi 50 posti di lavoro a tempo pieno nell'ambito del progetto "FutureWorks". "È contraddittorio che da un lato la Posta punti sulla digitalizzazione e dall’altro riduca posti di lavoro proprio nel reparto informatico", deplora Greta Gysin, presidente di Transfair e consigliera nazionale. "Il reparto IT funziona bene e contribuisce agli utili del Gigante giallo". Questi tagli "non sono in linea con la trasformazione digitale. C’è una forte carenza di forza lavoro specializzata soprattutto nel settore IT". Il sindacato accoglie tuttavia con favore il processo graduale fino al 2030. Questo modo di procedere riduce infatti i licenziamenti e offre al personale per lo meno maggiore sicurezza di pianificazione.

Lo stop alle assunzioni come onere aggiuntivo

Contemporaneamente, per ridurre i costi, la Posta sta introducendo cosiddette misure di salvaguardia degli utili. "Per lo meno, però, non saranno soppressi altri posti di lavoro", scrive ancora Transfair. Tuttavia, il problema sta nel blocco delle assunzioni nelle funzioni di supporto e nell’amministrazione all’interno di tutto il Gruppo, nonché presso Posta Immobili Management e Servizi SA fino al 2026. "Possiamo comprendere fino a un certo punto le misure di risparmio nella difficile situazione economica, ma il blocco delle assunzioni rappresenta un problema", spiega Kerstin Büchel, responsabile della categoria Posta/Logistica di Transfair. "Già oggi il carico di lavoro è elevato. Temiamo che tutto questo non faccia altro che rimandare i problemi".

"Riorganizzazione sulle spalle del personale"

I tagli ai posti di lavoro nel reparto IT non sono che uno dei molti progetti di riorganizzazione che stanno preoccupando i dipendenti. La Posta Svizzera "non solo prevede di chiudere circa 170 filiali, ma da gennaio del 2024 sta anche riducendo sistematicamente il proprio personale: 110 posti di lavoro nelle funzioni di supporto, fino a 130 presso PostFinance, e ora anche tagli nel settore informatico". Transfair chiede che non vengano adottate "ulteriori misure di risparmio a discapito del personale". Come Gruppo di proprietà della Confederazione, "la Posta ha un livello di responsabilità sociale particolarmente elevato".    

La presa di posizione della Posta

In qualità di terza maggiore azienda formatrice della Svizzera, la Posta precisa che vuole continuare a rimanere competitiva in futuro. In questo contesto "verifica costantemente in tutte le unità come rendere il proprio esercizio ancora più efficiente" e si "assume la responsabilità sociale nei confronti dei propri collaboratori", si legge in una presa di posizione inviata in redazione. Negli ultimi mesi, ad esempio, la Posta ha consolidato sistemi paralleli nel proprio settore informatico, eliminando complessità e doppioni grazie all’impiego di nuove tecnologie. Nei prossimi cinque anni verranno dunque soppressi i circa 50 impieghi a tempo pieno nel centro servizi interno di IT. "La Posta attuerà questa riduzione con pensionamenti e fluttuazioni naturali", precisa l'azienda, che ha informato il personale lo scorso giugno e accompagnerà da vicino i collaboratori interessati "per tutta la durata del progetto". Il gigante giallo evidenzia pure che dal 2024 ha creato circa 120 nuovi posti di lavoro in altri settori IT, ad esempio per lo sviluppo dei servizi digitali per la clientela. "Complessivamente circa 1500 collaboratrici e collaboratori lavorano presso IT Posta". Per quanto riguarda il "blocco delle assunzioni", la Posta fa sapere che nel 2025 ha deciso, "a causa dell’incertezza della situazione economica globale, di attendere fino a gennaio 2026 per la riassegnazione dei posti vacanti nell’amministrazione (il personale addetto al recapito, ad esempio, non ne è interessato)". Sebbene la Posta goda attualmente di stabilità finanziaria, "le condizioni quadro si inaspriscono a causa dell’aumento dei costi", precisa. "La Posta agisce per tempo, in modo mirato e con la dovuta accortezza per mantenere i margini di manovra e garantire anche in futuro un servizio pubblico autofinanziato", conclude.

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