Consiglio degli Stati
La Commissione della politica di sicurezza boccia l'Iniziativa Servizio civico
© CdT/Chiara Zocchetti
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Ats
un giorno fa
"No" anche a un controprogetto indiretto. "L'obiettivo centrale dell'obbligo di prestare servizio deve rimanere quello di garantire l'apporto di personale a favore dell'esercito e della protezione civile".

Come il Consiglio nazionale, anche la Commissione della politica di sicurezza del Consiglio degli Stati (CPS-S) respinge l'iniziativa Servizio civico. Ha bocciato anche l'idea di un controprogetto diretto, che avrebbe esteso alle donne l'obbligo di prestare servizio nell'ambito della sicurezza. Con otto voti contro uno e un'astensione, i commissari propongono alla propria Camera di raccomandare a popolo e Cantoni di respingere l'iniziativa "Per una Svizzera che si impegna (Iniziativa Servizio civico)", senza contrapporle un controprogetto. È quanto indica una nota diramata questa sera dalla segreteria delle commissioni della politica di sicurezza.

Le criticità sollevate

L'obiettivo centrale dell'obbligo di prestare servizio deve rimanere quello di garantire l'apporto di personale a favore dell'esercito e della protezione civile e non quello di obbligare i cittadini a prestare un servizio a beneficio della collettività e dell'ambiente, ritiene la maggioranza commissionale. A suo avviso, per garantire gli effettivi delle forze armate sono prioritarie le revisioni della legge sul servizio civile e della legge sulla protezione civile, nonché l'introduzione più rapida possibile di un obbligo di prestare servizio di sicurezza, come chiesto dalla CPS-S stessa e dalla sua omologa del Consiglio nazionale. La maggioranza commissionale critica inoltre il fatto che, in caso di accettazione dell'iniziativa, si sottrarrebbe al mercato del lavoro un numero sproporzionato di lavoratori, pesando quindi in misura eccessiva sull'economia. Per di più attuare la proposta di modifica costituzionale comporterebbe elevati costi finanziari. Infine, la maggioranza mette in guardia sul fatto che accogliendo il testo si svaluterebbe il volontariato e si metterebbe a repentaglio l'attività di milizia.

Nessun controprogetto

La minoranza accoglie invece favorevolmente che l'iniziativa sollevi la discussione di fondo, oltremodo necessaria, sull'introduzione dell'obbligo di prestare servizio per le donne. Inoltre, considerate le minacce multidimensionali, il concetto di sicurezza verrebbe giustamente ampliato e si presterebbe maggiore attenzione alla tutela dell'ambiente. Infine, con il servizio civico si rafforzerebbe anche il sistema di milizia tipicamente svizzero e la coesione della società. Alla luce di queste considerazioni, la bozza di controprogetto diretto elaborata dall'Amministrazione su mandato della Commissione non è stata accolta. Una proposta di sospendere nuovamente le deliberazioni e incaricare l'Amministrazione di elaborare un altro controprogetto diretto è stata respinta con sei voti contro due e due astensioni.

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