Terremoto
La Catena della Solidarietà ha raccolto oltre 14 milioni per le vittime del sisma
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Keystone-ats
un anno fa
Nel frattempo, il bilancio delle vittime ha purtroppo raggiunto quota 29'117. Secondo un funzionario dell’Onu, la cifra potrebbe raddoppiare.

Questa mattina la Catena della Solidarietà aveva ricevuto donazioni per un totale di 14'019'007 di franchi per le vittime del terremoto che ha colpito lunedì scorso la regione di confine tra la Turchia e la Siria. La Catena della Solidarietà utilizza i fondi per finanziare direttamente gli interventi di soccorso delle sue 25 organizzazioni partner svizzere in Turchia e in Siria. Queste attualmente stanno coordinando gli aiuti e valutando le esigenze e le possibilità di accesso.

Il tempo stringe

Le ricerche sul posto nel frattempo proseguono. Ieri un neonato, che si suppone abbia due mesi di vita, è stato salvato dopo 128 ore tra le macerie. Lo riferisce l'agenzia turca Anadolu, senza fornire ulteriori dettagli. Tra i soccorritori presenti sul posto, lo ricordiamo, c'è anche la squadra svizzera. La missione elvetica è in azione da dieci giorni, con ottanta uomini e otto cani. Cani il cui lavoro sulle macerie è reso difficile "dalla presenza di ferro e vetro, che possono provocare delle ferite”, ha detto a Ticinonews il presidente di Redog Ticino Fabio Giussani. Il tempo, inoltre, sta per scadere... “Statisticamente, hanno potuto definire che dopo circa 10 giorni ci sono ancora delle possibilità di trovare persone ancora vive e questo grazie anche alle temperature basse, le quali permettono una minore disidratazione e quindi provocano meno vittime rispetto a temperature molto più alte". Le persone intrappolate resistono dunque di più "e in particolare i bambini, perché hanno un istinto di conservazione incredibile. Anche il ritrovamento del neonato lo possiamo definire un miracolo”.

Gli interventi

I primi a intervenire sono i cani con i loro conduttori. Successivamente arriva la squadra di identificazione, a cui spetta il compito di stabilire se la persona è ancora in vita. “Una volta stabilito che è viva, tocca alla squadra di estrazione, la quale si occupa di estrarre la persona e qui le tempistiche sono davvero variegate, si può arrivare anche fino a 80 ore”, prosegue Giussani. La portavoce della Redog ha fatto sapere che i soccorritori sul posto ormai sono esausti e che si sta preparando il passaggio di consegne. “Chiaramente il cane dopo sei giorni di lavoro accumula un tale stress che lo limita e rischia di metterlo nelle condizioni di sbagliare. Dopo interventi del genere, il cane ha bisogno di tempi abbastanza lunghi per recuperare".

I numeri delle vittime continuano a crescere

Intanto il bilancio delle vittime ha purtroppo raggiunto quota 29'117. Lo riporta Al Jazeera. Il numero dei morti in Turchia è salito ad almeno 24'617, mentre più di 4’500 persone sono decedute in Siria. Ieri un funzionario dell'Onu ha detto che questi numeri potrebbero raddoppiare. "Penso che sia davvero difficile da stimare in modo molto preciso perché dobbiamo ancora scavare sotto le macerie, ma io sono sicuro che il bilancio raddoppierà o andrà oltre", ha detto ai microfoni di Sky News il responsabile dei soccorsi delle Nazioni Unite, Martin Griffiths.

Il servizio andato in onda ieri sera a Ticinonews:

 

 

 

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