Svizzera
L’edilizia in fase di ripresa
Immagine CdT
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Keystone-ats
2 anni fa
Le sfide per il settore rimangono importanti, il prezzo dei materiali è sempre più elevato ed è un problema che rimarrà anche nel 2022

L’edilizia è uscita dalla pandemia, confermando il suo ruolo di importante pilastro per il paese: lo afferma la Società svizzera degli impresari costruttori (SSIC), che auspica anche un aumento dei risanamenti di edifici per raggiungere gli obiettivi di protezione climatica.

Più impieghi
Nel 2021 il settore principale della costruzione si è confermato un importante datore di lavoro e con oltre 91’500 impieghi fissi a tempo pieno ha nuovamente raggiunto i livelli pre-crisi, scrive la SSIC in un comunicato diffuso in occasione della conferenza stampa annuale. Grazie all’effetto di recupero post-pandemia, lo scorso anno si è registrato un incremento del fatturato del 4,5% rispetto al 2020. Parte dell’aumento dei ricavi è però da attribuire anche ai prezzi più elevati dei materiali. In realtà quindi stando la SSIC il giro d’affari è cresciuto meno di quanto facciano presumere le nude cifre: i costi di produzione sono saliti e gli impresari, dati i contratti, hanno potuto scaricarli solo in parte sui clienti. L’indice costruzioni, lo strumento previsionale calcolato insieme a Credit Suisse, fa ritenere che nel 2022 il fatturato del ramo dovrebbe salire del 2,1% su base annua. Oltre agli aumenti di prezzo dei materiali e alle difficoltà di approvvigionamento il rischio maggiore viene identificato in un incremento dei tassi d’interesse, che la SSIC ritiene improbabile nel 2022, ma non escluso nel 2023. La stretta monetaria avrebbe come conseguenza una perdita d’interesse degli immobili rispetto ad altre categorie d’investimento e una flessione dell’attività edilizia.

Piano d’azione
La SSIC ha presentato anche un piano d’azione in 12 punti per l’ammodernamento del parco edilizio, un passo che secondo l’associazione è decisivo per raggiungere gli obiettivi climatici 2050. Fra le misure concrete figurano la promozione di nuove costruzioni sostitutive per contenere le emissioni di CO2, l’eliminazione degli ostacoli legali alla densificazione edilizia e l’ulteriore sviluppo dell’economia circolare nel ramo della costruzione. Secondo la SSIC occorre inoltre aumentare la quota di risanamenti e triplicare il ritmo degli ammodernamenti. Le costruzioni sostitutive offrono infatti triplici vantaggi: il consumo energetico e l’emissione di sostanze inquinanti sono molto ridotti rispetto ai vecchi edifici, la demolizione delle costruzioni obsolete per recuperarne il materiale preserva l’ambiente e le nuove costruzioni sostitutive sono in linea con le nuove forme abitative, attente all’uso parsimonioso del suolo.

Intervista al presidente centrale SSIC Gian-Luca Lardi

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