Svizzera
“L’Assemblea federale va preparata per future crisi”
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Keystone-ats
3 anni fa
A sostenerlo è la Commissione delle istituzioni politiche del Consiglio Nazionale per permettere reazioni più rapide e flessibili in situazioni di crisi future

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L’Assemblea federale va preparata per future crisi. È quanto sostiene la Commissione delle istituzioni politiche del Consiglio nazionale (CIP-N), che oggi a Berna ha presentato un progetto con diverse modifiche per fare in modo che il parlamento possa in futuro reagire più rapidamente e con più flessibilità alle situazioni di crisi. L’attuale crisi pandemica ha dimostrato che “l’Assemblea federale dispone di abbastanza strumenti legali da poter impiegare anche per far fronte alle crisi”, stando a un comunicato odierno dei servizi del Parlamento. Tuttavia, affinché gli strumenti legislativi siano efficaci è necessario che essi possano essere impiegati anche a breve termine. Fra questi spicca la possibilità che l’Assemblea federale e i suoi organi possano riunirsi in tempi brevi.

“La pandemia ha rivelato grandi lacune nella capacità del Parlamento di agire in caso di crisi”, ha spiegato oggi a Berna il consigliere nazionale Marco Romano (Centro/TI), presidente della Commissione. “Non avevamo la possibilità di reagire rapidamente”, ha aggiunto. All’inizio della crisi pandemica, nella primavera del 2020, la Sessione era stata interrotta e l’attività delle commissioni era stata limitata. Ora, il legislativo vuole avere un margine d’azione più flessibile e soprattutto più rapido per migliorare e garantire in futuro la capacità di intervento. Il parlamento, pur nelle situazioni di crisi, dovrebbe essere in grado di “far valere la sua influenza e i suoi diritti in qualsiasi momento”, ha sottolineato il ticinese. Nella primavera del 2020, l’attuazione di una Sessione straordinaria ha richiesto circa sette settimane: in futuro dovrebbe essere possibile ridurre questo lasso di tempo a pochi giorni.

Riunioni online e sessioni senza indugio
Fra le misure di miglioramento contenute nel progetto, figura la possibilità - non solo in caso di pandemia, ma ad esempio anche in seguito a una catastrofe naturale - per le Camere di riunirsi anche online “qualora fosse impossibile riunirsi in presenza”, si legge nel comunicato, nel quale si sottolinea che tale eventualità rappresenterebbe “solo l’ultima risorsa”. È inoltre valutata anche l’ipotesi di potersi riunire lontano da Berna. Un’altra possibilità che la CIP-N propone è la convocazione - sempre a determinate condizioni - di una sessione straordinaria “senza indugio”, ovvero se l’Esecutivo o almeno un quarto dei membri di una Camera del Parlamento la richiede. Ciò permetterebbe al legislativo di agire rapidamente. Secondo la commissione, per diminuire i tempi pure le mozioni e le iniziative parlamentari “devono poter essere utilizzati rapidamente in certe condizioni, abbreviando determinate scadenze”.

Commissione amministrativa
La CIP-N chiede inoltre di creare una Commissione amministrativa per garantire una migliore continuità - anche in periodi di crisi - nella gestione parlamentare, ha spiegato Romano. Attualmente è la Delegazione amministrativa a dirigere e gestire le infrastrutture e il personale necessario al funzionamento dell’Assemblea federale: la commissione è dell’avviso che quest’organo, concepito come una delegazione degli Uffici delle Camere, deve essere sostituito da questa nuova entità. I membri di tale Commissione amministrativa, secondo quanto propone la CIP-N, devono essere nominati ogni quattro anni e non possono sedere contemporaneamente negli Uffici delle camere. Il progetto presentato oggi, che sarà sottoposto al Consiglio federale, verrà trattato dal Consiglio nazionale durante la Sessione di primavera.

Indennizzi per chiusure
La CIP-N ha inoltre depositato all’unanimità una mozione che chiede di inserire nella legge sulle epidemie la base legale affinché le persone e le imprese che devono cessare o limitare la loro attività a causa di provvedimenti ordinati dalle autorità siano indennizzate.Non ha invece convinto il controllo astratto delle norme delle ordinanze di necessità: con 19 voti contro 5 e un’astensione, la commissione “non ha ravvisato alcuna necessità di intervenire per quanto riguarda il controllo giudiziario del diritto di necessità”, viene precisato nel comunicato. Il Consiglio federale, in futuro, dovrà però sempre sottoporre i progetti di queste ordinanze di necessità alle commissioni parlamentari per fare in modo che queste ultime possano esprimere un parere.

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