Svizzera
Insegnamento delle lingue, il PLR: “Calmiamo gli animi e garantiamo la coesione nazionale”
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Redazione
3 ore fa
Secondo il Partito Liberale Radicale, l'intervento del Consiglio federale - che intende elaborare una legge che obblighi i Cantoni a insegnare una seconda lingua nella scuola elementare - rischia di compromettere il sistema che caratterizza il Paese.

A seguito della decisione di abolire l'insegnamento precoce del francese in diversi cantoni germanofoni, il Consiglio federale intende elaborare una legge che obblighi i Cantoni a insegnare una seconda lingua nella scuola elementare. Questa reazione, scrive il Partito Liberale Radicale in una presa di posizione, “è purtroppo la conseguenza di una colpevole passività da parte della Conferenza svizzera dei direttori cantonali della pubblica educazione (CDPE), che dovrebbe porre fine a questa controversia e trovare una soluzione che rispetti sia la coesione del Paese sia il federalismo”.

"La coesione nazionale è un bene prezioso"

Il fatto che Cantoni come Zurigo vogliano abolire l'apprendimento precoce del francese mantenendo invece quello dell'inglese “è una scelta poco ponderata”, si legge ancora. "I nostri delegati sono stati molto chiari: l'accento deve essere posto sull'insegnamento della lingua madre", ribadisce il presidente del PLR Thierry Burkart. Tuttavia, se un secondo idioma viene insegnata fin dalla più tenera età, "deve trattarsi imperativamente di una lingua nazionale. La coesione è un bene prezioso, che merita di essere protetto".

"Trovare una soluzione equilibrata"

L'intervento del Consiglio federale, secondo i liberali, rischia di compromettere il sistema che caratterizza il Paese. Annunciando oggi la sua intenzione di intervenire nel sistema scolastico cantonale con una legge sulle lingue, "il Dipartimento della consigliera federale Elisabeth Baume-Schneider rischia di esacerbare il conflitto linguistico, quando invece potrebbe innanzitutto incoraggiare la CDIP a trovare una soluzione equilibrata". La Berna federale "deve coordinare e incoraggiare invece di imporre dall’alto regole su aspetti che i Cantoni svizzeri hanno finora gestito in modo amichevole nell'ambito del concordato".

"Preserviamo la pace linguistica"

Il PLR, in conclusione, respinge l’idea dell'abolizione dell'insegnamento precoce del francese e il conseguente smantellamento del federalismo. "In un Paese quadrilingue non è accettabile abolire l'apprendimento di una lingua nazionale mantenendo invece quello dell'inglese", afferma Damien Cottier, capogruppo alle Camere federali. Per risolvere questo conflitto, "la CDIP deve proporre delle soluzioni: se i Cantoni ristabiliscono la pace linguistica, non ci sarà bisogno di nuove leggi a Berna".