Svizzera
“Iniziativa SSR pericolosa per coesione e informazione”: gli oppositori lanciano la campagna per il "no"
©Gabriele Putzu
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Presentati a Berna gli argomenti contro l'iniziativa "200 franchi bastano!". Il comitato sostiene che ciò indebolirebbe il servizio pubblico e danneggerebbe le regioni periferiche, nonché le minoranze. L'UDC rimane l'unico grande partito a sostegno dell'iniziativa.

Il comitato interpartitico - che riunisce appresentanti di PS, Centro, PLR, Verdi e Verdi liberali - ha presentato oggi a Berna gli argomenti della campagna ufficiale per il "no" all'iniziativa “200 franchi bastano! (Iniziativa SSR)” . "Dimezzare il canone a 200 franchi indebolirebbe il servizio pubblico e penalizzerebbe regioni periferiche e le minoranze". L’UDC rimane l’unico grande partito a sostegno dell’iniziativa.

Un taglio giudicato dannoso per la Svizzera

Un sì all’iniziativa popolare “200 franchi bastano! (Iniziativa SSR)” avrebbe "conseguenze pesanti per le regioni periferiche e per la qualità dell’informazione", è quanto sostiene il comitato interpartitico degli oppositori, che oggi ha presentato la campagna ufficiale per il “no”. Secondo il comitato, l’accettazione del testo metterebbe “a repentaglio il cuore stesso del servizio pubblico, indebolendo la Svizzera in un momento già caratterizzato da incertezze". Le emittenti SSR – SRF, RTS, RSI, RTR e Swissinfo – vengono definite “un baluardo contro la disinformazione”, indispensabili per garantire un accesso ampio e affidabile alle informazioni su tutto il territorio nazionale.

I rischi di un budget dimezzato

L’iniziativa dell’UDC e dei Giovani liberali-radicali propone di ridurre il canone da 335 a 200 franchi. Un taglio che, per il comitato, comprometterebbe la capacità della SSR di adempiere alla sua missione di fonte di informazione indipendente. La SSR, ricordano gli oppositori, sta già attuando una trasformazione che porterà a un risparmio di 270 milioni di franchi entro il 2029, pari al 17% del budget. Il consigliere nazionale Martin Candinas (Centro/GR) ha messo in guardia contro “conseguenze sproporzionate” per la copertura mediatica nelle regioni periferiche e nelle minoranze linguistiche, fondamentali per la coesione nazionale.

Sport e diversità contro l’iniziativa

Il comitato sottolinea che il canone offre alla SSR margine per trattare temi importanti anche se non generano grandi ascolti. Il direttore di Swiss Olympic, Roger Schnegg, ha ricordato l’importanza della SSR per lo sport svizzero, dai grandi eventi ai giovani, agli sport per disabili e alle discipline minori: dimezzare le risorse rappresenterebbe “un attacco diretto alla diversità e visibilità”.