
L'Iniziativa per il futuro va verso la bocciatura, mentre c'è incertezza riguardo al destino di quella per il servizio civico. È questo in estrema sintesi l'esito del primo sondaggio della SSR sulle votazioni del prossimo 30 novembre. Per quel che concerne l'iniziativa della Gioventù socialista (GISO) "Per una politica climatica sociale finanziata in modo fiscalmente equo (Iniziativa per il futuro)", il 62% è orientato a votare no. A essere a favore è invece il 35% dei partecipanti all'indagine, confezionata dall'istituto gfs.bern e pubblicata stamattina. Meno chiaro il destino dell'iniziativa "Per una Svizzera che si impegna (Iniziativa Servizio civico)", promossa da un comitato interpartitico. In questo caso, il 48% propende per l'approvazione e il 46% per la bocciatura.
Forte polarizzazione
Entrando nel dettaglio, per quanto riguarda l'Iniziativa per il futuro, lo schema partitico vede una netta polarizzazione: i sostenitori di Verdi (che spiccano con il loro 77%) e Partito socialista la appoggiano, mentre tutti gli altri (in primis chi vota UDC, con l'88%) la osteggiano. A livello regionale, il sostegno è maggiore nella Svizzera italiana e romanda rispetto alla Svizzera tedesca. Le categorie che più sono propense a votare sì sono le donne, le generazioni più giovani e le fasce a medio reddito. Riguardo alle argomentazioni, due aventi diritto su tre dubitano dell'efficacia dell'imposta prevista, temendo che i ricchi possano evaderla o trasferirsi all'estero. Altre preoccupazioni si basano sul fatto che chi eredita un'azienda potrebbe riscontrare problemi di liquidità e che quindi le imprese familiari potrebbero essere messe a repentaglio.
Voci contrarie dalla Svizzera italiana
Passando all'Iniziativa Servizio civico, dal punto di vista partitico, chi è nell'orbita delle formazioni di sinistra e di ispirazione ecologista - PS, Verdi e Verdi liberali - è incline ad accettare il testo. Gli elettori della destra (soprattutto del PLR) e del Centro sono da parte loro scettici. Le voci più forti contro la proposta arrivano dalla Svizzera italiana, così come da chi ha un livello di istruzione medio o basso. Il sostegno maggiore proviene invece dalla fascia di età 18-39 anni, dalla Romandia, dagli uomini e dalle campagne.
