
L'elevato numero di firme riunite non deve sorprendere, poiché dopo soli 14 giorni dal suo lancio, 183’661 cittadini e cittadine avevano già sottoscritto l'Iniziativa. Ciò grazie a migliaia di volontari che avevano organizzato oltre 1'000 bancarelle di raccolta a metà gennaio, viene precisato nel comunicato.
Fonio: "Grande sostegno popolare"
Tra i membri del comitato figura anche il consigliere nazionale ticinese Giorgio Fonio (Centro). A suo avviso, "la Svizzera non deve diventare l'unico Paese in Europa senza una legge per multinazionali responsabili. Se una multinazionale inquina l'ambiente o viola i diritti umani, deve rispondere delle proprie azioni. Il fatto che l'iniziativa sia stata raccolta così rapidamente dimostra chiaramente il grande sostegno popolare a questa tematica".
PMI escluse
L'Iniziativa chiede che multinazionali, come Glencore, siano obbligate a rispettare i diritti umani e gli standard ambientali nelle loro attività commerciali. La proposta di modifica costituzionale, che si orienta in particolare alle recenti disposizioni adottate dall'UE, prevede controlli e persino multe - proporzionali al fatturato - per i trasgressori degli obblighi di diligenza, nonché la possibilità per le persone danneggiate di adire i tribunali elvetici in vista di eventuali risarcimenti. Le PMI sono escluse da queste disposizioni. Gli obblighi richiesti si applicherebbero alle società con almeno mille dipendenti e un fatturato pari o superiore a 450 milioni di franchi. Nel settore sensibile e ad alto rischio delle materie prime, inclusa la raffinazione dell'oro - settore quest'ultimo che vede la Svizzera tra i maggiori attori mondiali -, saranno interessate anche le grandi società che non superano queste soglie.