Epizoozie
Influenza aviaria: misure di prevenzione estese a tutta la Svizzera
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Ats
3 ore fa
Dal 25 novembre entreranno in vigore a livello nazionale le misure di prevenzione per impedire la diffusione della malattia e proteggere gli allevamenti di pollame.

In seguito al rilevamento oggi del virus dell'influenza aviaria in alcuni esemplari di anatre e in un cigno in uno stagno gestito dal Comune di Wil (SG) e in considerazione dell'elevata circolazione del patogeno in Europa, l'Ufficio federale della sicurezza alimentare e di veterinaria (USAV), d'intesa con i Cantoni, ha ordinato misure di prevenzione applicabili a tutto il territorio nazionale. L'obiettivo è impedire la diffusione della malattia e proteggere gli allevamenti di pollame. L'USAV invita tutti gli avicoltori ad attuare in maniera sistematica le misure di prevenzione e di biosicurezza prescritte. L'ordinanza adattata entrerà in vigore martedì prossimo 25 novembre e resterà applicabile fino al 31 marzo 2026, indica l'USAV in una nota diramata questa sera.

A Wil infettati uccelli in loco

Dall'inizio del mese, in Svizzera diversi uccelli selvatici sono risultati positivi al virus dell'influenza aviaria, che è un'epizoozia altamente contagiosa. L'episodio odierno nel canton San Gallo presenta però una particolarità importante: le anatre e i cigni infetti non sono uccelli di passaggio, come nei casi rilevati sinora, ma animali presenti in modo permanente nello stagno. Tenuto conto anche della massiccia presenza di uccelli migratori potenzialmente malati, da martedì la zona di osservazione è estesa a tutto il territorio nazionale e i requisiti di protezione si applicano in maniera uniforme a tutti gli avicoltori. L'obiettivo è evitare qualsiasi contatto tra uccelli selvatici e il pollame domestico per ridurre il rischio di introduzione del virus negli allevamenti.

Proteggere il pollame

Tutti gli avicoltori, inclusi coloro che svolgono questa attività a titolo amatoriale, dovranno limitare l'uscita del pollame solo in aree protette dagli uccelli selvatici; se ciò non è possibile, i luoghi di alimentazione e abbeveraggio devono essere allestiti in modo da renderli inaccessibili agli uccelli selvatici, ad esempio mediante reti o tettoie. Tra gli altri provvedimenti obbligatori figurano varie misure di biosicurezza come limitare l'accesso ai pollai, indossare scarpe e indumenti adibiti all'allevamento, lavarsi e disinfettarsi le mani prima di entrare tra i volatili e, se possibile, allestire una stazione igienizzante. Gli avicoltori rivestono un ruolo centrale nell'individuazione precoce della malattia. Devono osservare attentamente i loro animali e, in presenza di segni sospetti, contattare immediatamente un veterinario. Possono indicare la presenza di un'infezione sintomi quali difficoltà di respirazione, tumefazioni nella regione della testa, una ridotta produzione di uova, gusci delle uova più sottili o del tutto assenti o un aumento della mortalità, spiega l'USAV.

Non toccare gli uccelli trovati morti

La popolazione è invitata a non toccare gli uccelli selvatici morti o malati e a segnalare tali ritrovamenti al guardiacaccia, alla polizia o al servizio veterinario cantonale. La trasmissione del virus dell'influenza aviaria all'essere umano è estremamente rara e finora è stata osservata solo in singoli casi, dopo un contatto stretto e non protetto con pollame infetto. I prodotti a base di pollame, come la carne e le uova, possono essere consumati senza timore.