Svizzera
Inflazione e coronavirus preoccupano gli svizzeri
Immagine CdT/Chiara Zocchetti
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Lara Sargenti
4 anni fa
Stando a un sondaggio di Comparis, l’81% degli intervistati teme un aumento dei prezzi nel 2022, mentre quattro persone su cinque sono in ansia per il virus

La variante Omicron, le nuove misure anti-Covid e l’aumento dei prezzi fanno crescere il senso di insicurezza in molti cittadini svizzeri. Lo rileva un sondaggio di comparis.ch effettuato nel mese di dicembre sulle finanze personali. Tra le preoccupazioni principali evocate per il 2022 figurano proprio il coronavirus e l’inflazione.

Coronavirus e inflazione
Quattro persone su cinque si dicono in parte o molto preoccupate per il coronavirus. Un rapporto in linea con lo scorso anno, tuttavia è aumentata la percentuale di persone molto preoccupate (dal 31 al 36%). Ad allarmare gli svizzeri è anche il persistere dei rincari: l’81% degli intervistati teme l’inflazione. Sono soprattutto i nuclei famigliari con un reddito lordo basso, fino a 4’000 franchi, a temere gli effetti negativi sulle proprie finanze. Il 45% degli intervistati in questa fascia di reddito è in pensiero per la propria situazione economica. Tra i redditi superiori le percentuali sono invece più basse (34% tra chi guadagna da 4’000 a 8’000 franchi e 28% per i redditi oltre gli 8’000).

Una persona su tre alle prese con difficoltà finanziarie
La percentuale di chi non si aspetta alcun cambiamento delle sue risorse finanziarie nel 2022 rimane stabile al 58%, mentre oltre un adulto su quattro (27%) prevede un miglioramento della propria situazione finanziaria (+2% rispetto allo scorso anno). Il 16% degli intervistati invece prevede un peggioramento. Per un terzo degli intervistati, inoltre, la situazione finanziaria resterà difficile. Un buon 20% deve fare attenzione a ogni centesimo e limitarsi molto per poter pagare tutte le spese. Quasi il 4%, poi, dichiara che i soldi semplicemente non gli bastano – una difficoltà che riguarda più gli uomini (6%) che le donne (3%).

Paura degli aumenti di affitti e tassi ipotecari
Il 15% delle persone intervistate indica l’aumento dell’affitto o delle spese per gli interessi ipotecari tra i motivi di peggioramento della sua situazione finanziaria. Una percentuale quasi tre volte superiore rispetto a quella registrata a dicembre 2020 (5%). “Solitamente l’inflazione si combatte con tassi più alti, il che porta ad affitti più costosi e tassi ipotecari in aumento”, spiega Michael Kuhn, esperto Comparis in credito ai consumatori. Il 55% degli intervistati indica inoltre il lavoro ridotto, la perdita di lavoro (propria o del partner), un grado di occupazione minore (proprio o del partner) o, tra i lavoratori indipendenti, un calo del fatturato.

I premi di cassa malati continuano a impensierire
Nonostante per il 2022 non sia previsto un aumento medio dei premi, la tematica continua a impensierire gli svizzeri. Il 37% degli intervistati che si aspetta un peggioramento della propria situazione finanziaria dichiara che i premi di cassa malati sono diventati più costosi. Per Felix Schneuwly, esperto Comparis di assicurazione malattia, questo è sintomo di una mancanza di informazione: “Chi si ritroverà a pagare di più l’anno prossimo avrebbe dovuto cambiare cassa malati o perlomeno il modello assicurativo”, sostiene l’esperto.

Buoni investimenti
C’è chi guarda al nuovo anno tuttavia anche con ottimismo. Oltre il 24% si aspetta un aumento di valore dei propri investimenti. Altri si aspettano invece un possibile miglioramento della propria situazione economica grazie a un lavoro meglio retribuito (33%) o un aumento di stipendio (31%). Inoltre la percentuale di chi investe ha raggiunto il livello più alto dal 2019 (il 25% rispetto al 15%). “I tassi bassi e la paura dell’inflazione stanno spingendo sempre più persone a investire in azioni e fondi per ottenere di più dal loro capitale”, spiega ancora Kuhn.

La questione climatica
Il dibattito sul clima sembra influire poco sulle scelte finanziarie e nei consumi. Circa il 70% degli intervistati ha dichiarato che questo tema ha poco o nessun effetto sulle proprie decisioni. Se si osservano le regioni linguistiche, l’influsso del dibattito sul clima è maggiore nella Svizzera italiana, dove oltre il 36% degli intervistati gli attribuisce un peso considerevole. Nelle regioni francofone e di lingua tedesca, le percentuali sono del 22 rispettivamente del 23%. Per quanto riguarda le scelte concrete in materia di finanza e consumi, il 35% degli intervistati afferma di voler acquistare meno vestiti e accessori il prossimo anno. Il 34% vuole mangiare meno carne e prodotti di origine animale. Il 20% degli intervistati invece non adotterà alcuna misura concreta.

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