Manifestazione
Infermieri in fuga: "La salute non è una merce"
© Twitter. Carlo Sommaruga
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Keystone-ats
un anno fa
Centinaia di operatori sanitari sono scesi in piazza a Berna chiedendo a gran voce migliori condizioni di lavoro: "Ogni mese 300 infermieri se ne vanno".

Circa 700 operatori sanitari sono scesi rumorosamente in piazza oggi pomeriggio a Berna per chiedere migliori condizioni di lavoro: invitano in particolare Confederazione, Cantoni e datori di lavoro a intervenire per porre fine alla fuga di personale curante.

300 infermieri abbandonano ogni mese la professione

Ogni mese, più di 300 infermieri abbandonano la loro professione, si legge in un appello pubblicato congiuntamente dai sindacati Unia, VPOD e Syna e dall'ASI, l'Associazione Svizzera Infermiere e Infermieri. Ciò alimenta la crisi nel settore sanitario. Molti reparti e case di riposo sono ora gravemente carenti di personale. Il sovraccarico di lavoro porta a compiere errori, la qualità dell'assistenza diminuisce.

Applicare l'iniziativa approvata dal popolo

È quindi imperativo che l'iniziativa "Per cure infermieristiche forti", adottata dal popolo un anno fa, venga attuata al più presto. Ma ciò non è sufficiente. Per fermare il "Pflexit" (ndr., dal tedesco Pflege Exit - fuga del personale di cura) ci vogliono misure immediate. Sono necessari, tra l'altro, migliori salari, indennità più elevate, l'effettiva registrazione e remunerazione dell'orario di lavoro e sussidi per l'assistenza integrativa ai bambini.

Gli slogan

Il corteo di manifestanti ha accompagnato le sue richieste con il rumore fatto scuotendo o pestando recipienti specifici utilizzati nel settore sanitario: "lanciamo l'allarme", questo il motto della protesta. Su uno degli striscioni si poteva leggere: "Gli applausi erano ieri - oggi abbiamo bisogno di più tempo e denaro". Un'infermiera sventolava uno striscione recitante: "Ho 255 ore di straordinario". Mentre i medici portavano uno striscione con scritto "La salute non è una merce".