
Mario Cavegn, membro della direzione dell'Ufficio prevenzione infortuni (UPI), ritiene che l'obiettivo della Confederazione di riduzione degli incidenti sia in pericolo. Spetta ai politici intervenire, afferma in un'intervista pubblicata oggi dalla "Südostschweiz".
"Decisioni controproducenti che ci preoccupano"
"Negli ultimi anni sono state prese decisioni piuttosto controproducenti che ci preoccupano", dichiara il responsabile della divisione della circolazione stradale dell'UPI. Cavegn cita ad esempio la vendita di alcolici nelle aree di servizio autostradali e l'abbassamento del limite di età per i motociclisti. In occasione di un incontro con le commissioni federali per il traffico, ha condiviso il punto di vista dell'UPI.
Cosa dicono i dati
L'obiettivo fissato dall'Ufficio federale delle strade (USTRA) è di raggiungere un massimo di 100 morti e 2'500 feriti gravi all'anno entro il 2030. L'anno scorso hanno perso la vita in incidenti stradali 250 persone, il dato più alto dal 2015, aveva riferito l'USTRA in marzo. Il numero di feriti gravi, tuttavia, è diminuito drasticamente: nel 2024 sono stati quasi 3'800, circa 300 in meno rispetto all'anno precedente. Secondo l'USTRA si tratta della cifra più bassa degli ultimi cinque anni. L'abbassamento dell'età minima per la guida di una moto da 125 cc ha avuto un chiaro impatto: tra il 2021 e il 2023 il numero di incidenti nella fascia di età compresa tra i 16 e i 17 anni è più che raddoppiato rispetto al periodo 2018-2020, come mostra l'analisi dell'USTRA.
La ricetta di Cavegn
Secondo Cavegn, lo "stress da densità" del traffico stradale è aumentato di recente e continuerà a crescere in futuro. È però possibile ridurre costantemente il numero di incidenti: nell'intervista egli cita misure che alimentano il suo ottimismo, come i sistemi di frenata d'emergenza. "Siamo in una fase di transizione verso la guida completamente automatizzata", afferma il responsabile della divisione della circolazione stradale dell'UPI. Cavegn sottolinea tuttavia che i sistemi di assistenza sono attualmente solo co-piloti. L'USTRA sta lavorando per integrare la conoscenza di questi nuovi sistemi nella formazione dei conducenti. "Tutti devono sapere cosa può fare il loro veicolo e soprattutto cosa non può fare."