In Svizzera ci si conosce tra vicini, ma non allo stesso modo ci si fida. È quanto emerge da un nuovo sondaggio rappresentativo di ImmoScout24 sul tema del vicinato, realizzato nell’agosto 2025 su un campione di 1264 persone tra i 18 e gli 84 anni nelle tre regioni linguistiche del Paese.

Alla domanda se si affiderebbero al vicino il proprio appartamento durante le assenze – per esempio per annaffiare le piante – la differenza regionale è netta: in Svizzera tedesca il 52% risponde “sì”, mentre in Svizzera italiana la quota crolla al 14%. La Svizzera romanda si colloca a metà strada, con il 31% di risposte positive. Nel 2021 questo divario tra Romandia e Svizzera italiana non era ancora così marcato, sottolinea ImmoScout24, anche se il confronto diretto è limitato perché l’indagine di allora era stata svolta da un altro istituto.

Il sondaggio conferma inoltre alcuni “classici” del vicinato svizzero: più si è anziani, più ci si interessa ai propri vicini e li si conosce personalmente. Complessivamente, l’89% delle persone interpellate dichiara di conoscere i propri vicini, mentre il 76% afferma di interessarsi a loro. Tra i 18-29enni la quota di chi conosce i vicini è dell’81%, che sale fino al 96% tra gli over 60. Quando si entra nel dettaglio, però, l’immagine cambia: se il 60% sa se i vicini hanno figli e il 51% se hanno animali domestici, solo il 27% conosce la loro attività professionale. Il 17% dice di non sapere che lavoro faccia nessuno dei propri vicini.

Anche sul piano ideale, più della metà delle persone intervistate ritiene che in un “buon vicinato” ci si dovrebbe parlare regolarmente e darsi una mano. Nella realtà, però, solo il 27% dichiara di avere contatti quotidiani o almeno più volte alla settimana con i vicini: un altro segnale che tra desiderio di comunità e pratica quotidiana resta ancora una certa distanza.