Berna
In montagna con uniformi naziste: gruppo di turisti fermato
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Keystone-ats
8 ore fa
Indossavano uniformi della Wehrmacht. La polizia ha ordinato di togliersi le giacche militari per evitare scontri con i passanti: indossare simboli nazisti non è infatti proibito.

Questo fine settimana un gruppo di 25 uomini vestiti in uniformi della Wehrmacht - le forze armate attive nella Germania nazista - è stato fermato dalla polizia mentre faceva un'escursione nei pressi del Wildhorn, vetta alpina nell'Oberland bernese. Le forze dell'ordine avevano già ricevuto una segnalazione venerdì, ha dichiarato Deborah Zaugg, portavoce della polizia cantonale bernese ai microfoni del programma radiofonico "Heute Morgen", dell'emittente svizzerotedesca SRF.

Da diversi Paesi

Il gruppo di escursionisti composto di circa 25 persone provenienti da diversi Paesi europei e dagli Stati Uniti è stato fermato nei pressi di una radura a 1'600 metri di quota, vicino a Lenk, ha sottolineato Zaugg. Stando ad un portavoce della polizia cantonale bernese, interpellato dall'agenzia Keystone-ATS, all'interno del gruppo era presente un cittadino elvetico. La polizia ha intimato agli uomini di togliersi le giacche militari ornate da emblemi nazisti - tra cui svastiche e altri simboli riconducibili al Terzo Reich - in primo luogo per evitare possibili scontri con passanti, ha spiegato la portavoce alla SRF.

Nessun divieto

Tuttavia, la comitiva non è incorsa in alcuna sanzione e non rischia nessuna conseguenze giuridica, poiché attualmente in Svizzera non è ancora vietato indossare simboli nazisti. Secondo il diritto vigente, una persona viene sanzionata solo se utilizza un simbolo razzista e nel contempo promuove la corrispondente ideologia. La polizia ha comunque preso nota dei dati personali dei singoli.

Lenk, meta per estremisti

Già in primavera l'Oberland bernese è stata la destinazione prescelta da un gruppo di estrema destra, per la precisione da alcuni membri di "Junge Tat", che a fine aprile si erano dati appuntamento presso un campo sportivo a Lenk, nella Simmental. Secondo le informazioni di allora diffuse dalla SRF, in quell'occasione si erano radunate 40 persone all'insaputa delle autorità comunali. "Junge Tat", che stando al sindaco di Lenk, René Müller, non avrebbe richiesto alcun permesso, aveva poi pubblicato un video girato durante il ritrovo. Le riprese mostravano membri del gruppo di estremisti azzuffarsi tra loro in quello che loro stessi definivano "un campo di addestramento".

Qualcosa potrebbe cambiare

La maggioranza dei partiti politici, dei cantoni e delle associazioni intende vietare l'uso e la distribuzione di simboli nazionalsocialisti nello spazio pubblico, stando ad una consultazione relativa a una legge del Governo. Il Consiglio federale ha annunciato a dicembre che chiunque trasgredirà al divieto sarà punito con una multa di 200 franchi. In una seconda fase, saranno vietati anche altri emblemi estremisti e di esaltazione della violenza. Senza simile requisito, non sono possibili sanzioni. Ora legislativo ed esecutivo vogliono colmare questa lacuna legale. Concretamente, il divieto comprende sia simboli palesemente nazionalsocialisti, quali la croce uncinata, quelli runici delle SS o il saluto a braccio teso, ma anche delle varianti, pur se in questo caso sarà ovviamente decisivo il contesto: si tratta, ad esempio, di riferimenti più sottili quali i codici alfanumerici "88" (l'H è l'ottava lettera dell'alfabeto, quindi significa "Heil Hitler") e "18" (A+H, le iniziali del "Führer").