È in pieno svolgimento la manifestazione per il clima, con la partecipazione di oltre 60mila persone a Berna. Un centinaio di organizzazioni ha indetto l'azione con il motto "Agire ora". 

Gli organizzatori esigono la fine del "blocco politico" e l'adozione di misure di "giustizia climatica", si legge in un comunicato di Alleanza Clima Svizzera. Per l'associazione le misure politiche sono ancora insufficienti, anche nella Confederazione. Gli organizzatori citano in particolare la revisione della legge sul CO2 proposta dal Consiglio federale che, secondo loro, è stata annacquata dal Consiglio degli Stati. "Questa settimana il Consiglio degli Stati ha annacquato in modo irriconoscibile la proposta del Consiglio federale di revisione della legge sul CO2, che era già molto inefficace", afferma Simon Berthoud, responsabile per la comunicazione dell'Alleanza climatica, citato nella nota. "Se si crede al Consiglio degli Stati, in futuro la Svizzera dovrà accontentarsi di acquistare certificati di inquinamento –generalmente inutili– dall'estero invece di abbandonare i combustibili fossili. È scandaloso. Nuove elezioni sono più che necessarie".

Per Alleanza per il clima la crisi climatica aggrava le disuguaglianze già esistenti a livello globale. I Paesi del Nord del mondo sono la causa della crisi climatica, nonostante le conseguenze più gravi colpiscano le popolazioni dei Paesi del Sud. Gli organizzatori ricordano soprattutto le recenti inondazioni in Libia che hanno provocato migliaia di morti.

Il corteo è partito alle 14.00 nei pressi della stazione ferroviaria, raggiunta anche grazie a sei treni speciali, e sarà seguito da una serie di discorsi sulla Piazza federale. Presenti numerosi attivisti per il clima provenienti anche da Ucraina, Uganda, Russia, Svizzera, nonché il premio Nobel per la chimica Jacques Dubochet.

Si tratta dell'ultima data possibile per una grande manifestazione in Piazza federale prima delle elezioni federali del 22 ottobre. Le autorità comunali non autorizzeranno altre manifestazioni prima delle elezioni: si tratta di una pratica già seguita negli anni elettorali 2011, 2015 e 2019.