Svizzera
Il voto elettronico piace e la Posta sfida gli hacker: "Provate a violare il sistema"
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Redazione
5 giorni fa
Da un sondaggio commissionato dalla Posta emerge che quattro persone su cinque in Svizzera sono favorevoli all’introduzione del voto elettronico. Il gigante giallo: "Per noi la sicurezza ha la massima priorità, chiediamo agli hacker di entrare nel sistema per individuare i punti deboli".

Quattro persone su cinque in Svizzera sono favorevoli all’introduzione del voto elettronico. Il dato emerge da un‘indagine dell’istituto di ricerche di mercato YouGov su mandato della Posta. Dal sondaggio emerge però un certo scetticismo sulla sicurezza. Il 55% ritiene che questo metodo sia soggetto a un rischio di manipolazione, mentre il 43% vede una minaccia per il segreto elettorale. Per migliorare questo aspetto, la Posta sottopone costantemente a verifica il suo sistema di voto. Lo fa per esempio con un test di intrusione: è una sfida che viene lanciata agli hacker etici. Chi riesce a violare il sistema viene premiato. "Per noi la sicurezza ha la massima priorità. Per questo puntiamo non solo sui nostri esperti, ma anche su esperti mondiali informatici", commenta da noi raggiunta Nathalie Dérobert Fellay, portavoce della Posta. "Queste verifiche ci permettono di simulare minacce reali in condizioni reali, ma anche di individuare eventuali punti deboli in modo tempestivo".

La modalità

Il test inizia oggi e durerà fino al 24 agosto. I partecipanti potranno simulare l’intero processo, scegliendo tra cioccolato svizzero o fondue al formaggio e votando candidati (naturalmente fasulli) come Chopin, Vivaldi o Leonardo Da Vinci. Obiettivo: penetrare nell’urna elettronica. Per le hacker e gli hacker sono previste ricompense finanziarie fino a 250’000 franchi. I tre più veloci riceveranno in aggiunta 3000 franchi ciascuno. Un sistema di test che finora ha dato i suoi frutti. "Da quando il sistema di voto elettronico è entrato in funzione nel 2023, non si sono verificati casi che abbiano compromesso la sicurezza dell'urna elettronica", assicura Dérobert Fellay.