Svizzera
Il TCS contro i risparmi sulle infrastrutture di trasporto: "Danneggiano il futuro della Svizzera"
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Redazione
4 ore fa
Il TCS respinge le misure di risparmio decise dalla Confederazione in relazione al trasporto ferroviario e stradale e chiede che gli investimenti previsti vengano esclusi dal programma di risparmio.

No alle misure di risparmio della Confederazione in relazione al trasporto ferroviario e stradale. È quanto ribadisce il Touring Club Svizzero (TCS) in una presa di posizione in cui sottolinea l'importanza di mantenere gli investimenti previsti nei progetti stradali e ferroviari. "Sia i progetti stradali che quelli ferroviari risentono sempre più spesso di ritardi e aumento dei costi di realizzazione. Di conseguenza, le infrastrutture di trasporto non riescono a tenere il passo dell'aumento della domanda e della crescita demografica", sottolinea l'associazione. "Il risultato sono code sulle autostrade, agglomerati congestionati e treni sovraffollati". In questo contesto, una riduzione della spesa darebbe un segnale sbagliato, ritiene il TCS. "I risparmi sui fondi FOSTRA e FIF, ancorati nella Costituzione nel 2014 e nel 2017, avrebbero un impatto negativo sul nostro standard di vita nei prossimi decenni. Alla luce delle sfide demografiche ed economiche che la mobilità dovrà affrontare in futuro, il TCS respinge fermamente eventuali tagli nel settore dei trasporti e ha espresso la propria posizione in sede di consultazione".

Meno soldi per il FOSTRA

Nell'ambito delle misure di risparmio è prevista una riduzione di 100 milioni di franchi all'anno per il Fondo per le strade nazionali e il traffico d'agglomerato (FOSTRA) a favore invece del finanziamento speciale per la circolazione stradale. "Questo spostamento di risorse non sgrava il bilancio federale, ma indebolisce sensibilmente il FOSTRA", fa notare il TCS. "Già oggi il saldo del FOSTRA è negativo e la manutenzione delle autostrade sta diventando più costosa. La misura prevista accresce il rischio di dover aumentare il supplemento fiscale sugli oli minerali".

Meno contributi per le strade principali

Per il TCS altrettanto problematica è la riduzione dei contributi per le strade principali. "I Cantoni di montagna, in particolare, devono affrontare grandi difficoltà per la costruzione e la manutenzione delle strade esistenti, cui si aggiungono esigenze sempre crescenti per quanto concerne piste ciclabili e punti di snodo del traffico. Lo stesso vale per la riduzione dei contributi generali per le strade, che sono di importanza decisiva per Cantoni e comuni", sottolinea l'associazione.

La ferrovia

Oltre al trasporto su strada, anche il trasporto su rotaia è toccato dai tagli. Stando sempre al TCS il piano prevede la sottrazione di 200 milioni di franchi che verrebbero togli ogni anno al Fondo per l'infrastruttura ferroviaria (FIF). "Questo mette a repentaglio l'espansione necessaria dell'infrastruttura", che richiede "investimenti sostenibili e a cadenza regolare per garantiren l'operatività", sottolinea il TCS, che si oppone anche ai tagli al trasporto passeggeri regionale e le ulteriori misure previste nell'ambito del traffico ferroviario.