
Visto che i prezzi degli immobili continuano ad aumentare mentre il potere d'acquisto dei cittadini ristagna sempre più persone ricorrono agli averi del secondo pilastro per comprarsi l'abitazione, cosa che può comportare problemi durante la vecchiaia: è quanto emerge da un'analisi di Moneypark. Secondo i calcoli realizzati dalla società attiva nella consulenza e intermediazione ipotecaria sulla base di 7'500 transazioni il 48% degli acquirenti ricorre ai fondi della cassa pensioni per realizzare il proprio sogno di una casa di proprietà. In media quasi il 70% del secondo pilastro viene investito nell'acquisto.
Lacuna pensionistica
Il prelievo medio di 115’000 franchi dal secondo pilastro comporta una lacuna pensionistica di circa 500 franchi al mese, avverte MoneyPark. Con un’età media di 44 anni, gli acquirenti hanno una ventina d’anni per colmare il divario, altrimenti rischiano in vecchiaia di dover vendere la casa per mancanza di liquidità. L’ammortamento obbligatorio dell’ipoteca non basta più: per garantire la sostenibilità, i proprietari dovrebbero ridurre il mutuo fino al 50% del valore dell’immobile. Gli esperti raccomandano di risparmiare attivamente, versando nel terzo pilastro e accantonando ogni anno il 2–2,5% del prezzo d’acquisto. Il ricorso crescente al secondo pilastro riflette un mercato immobiliare in forte crescita: i prezzi sono aumentati del 20% in cinque anni, mentre il potere d’acquisto è rimasto fermo. Oggi una casa unifamiliare costa in media 1,35 milioni di franchi, cifra che richiede 270’000 franchi di capitale proprio e un reddito familiare di 240’000 franchi, molto superiore al reddito mediano svizzero.
