
Diverse migliaia di persone si sono radunate sulla Piazza federale a Berna oggi pomeriggio per manifestare a favore di una rapida attuazione dell'iniziativa sulle cure infermieristiche. Hanno chiesto condizioni di lavoro eque e un sistema sanitario sicuro. "Gli applausi non ci riporteranno al lavoro", si legge su uno dei numerosi striscioni. A quattro anni dal "sì" all'iniziativa sulle cure infermieristiche, i manifestanti hanno criticato il fatto che questioni come la sicurezza dei posti di lavoro e condizioni di lavoro adeguate alle esigenze non siano ancora state risolte. Con una popolazione sempre più anziana, il settore sanitario è sempre più in crisi, hanno affermato nel loro appello. Si stima che fossero presenti circa 3'000 persone provenienti da tutta la Svizzera. Gli organizzatori hanno parlato di almeno 5'000 partecipanti. Sulla Piazza federale si è radunato un gruppo eterogeneo di persone, tra cui molte famiglie con bambini, ha constatato una giornalista dell'agenzia Keystone-ATS.
"Sono arrabbiata"
A prendere la parola sono state soprattutto rappresentanti del settore sanitario. Hanno espresso la loro frustrazione, ma hanno anche lodato il lavoro dei loro colleghi. "Sono arrabbiata", ha detto una partecipante. La colpa non è del suo capo, ma del sistema. È intervenuta anche la regista elvetica Petra Volpe da Berlino, che con il suo pluripremiato film "L'ultimo turno" ("Heldin", 2025), mette in luce il personale degli ospedali. Nella pellicola seguiamo Floria, un'infermiera instancabile, che gestisce il ritmo frenetico del reparto chirurgico dell'ospedale, pur essendo a corto di personale.
Seconda fase in arrivo
Nel novembre 2021 gli elettori svizzeri hanno approvato con il 61% dei voti favorevoli l'iniziativa sulle cure infermieristiche, che la Confederazione intende attuare in due fasi. La prima riguardava, tra l'altro, una campagna di formazione, mentre la seconda, attualmente in discussione in Parlamento, si concentra sullo sviluppo professionale del personale infermieristico. A tale proposito, l'Alleanza delle professioni sanitarie critica il fatto che il disegno di legge non preveda né un numero minimo garantito di posti di lavoro né un finanziamento sufficiente. Senza questi punti, il miglioramento delle condizioni di lavoro sarebbe "solo fumo negli occhi". Numerosi parlamentari federali condividono questa opinione e hanno partecipato alla manifestazione.
