Svizzera
Il lupo minaccia gli alpeggi grigionesi
Immagine Shutterstock
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Andrea Scolari
3 anni fa
Nei Grigioni gli animali da reddito si apprestano ad iniziare la stagione sugli alpeggi, ma la forte presenza del lupo preoccupa i contadini. 39 i capi predati da inizio anno

39 animali da reddito uccisi nei primi 5 mesi dell’anno. Tentativi di attacchi nei recinti di bestiame giovane rilevati nella zona del Beverin. E la presenza del lupo è sempre più percepibile anche nelle valli meridionali del cantone. È quanto rende noto l’Ufficio caccia e pesca grigionese. Una situazione che preoccupa i contadini grigionesi in vista della stagione sugli alpeggi.

“Bisogna favorire la convivenza uomo-lupo”
Serve sì attuare in modo sistematico le misure di protezione del bestiame, ma secondo i responsabili grigionesi sono necessarie nuove condizioni quadro a livello federale per favorire la coesistenza fra l'essere umano e il lupo. E questo anche se grande predatore è ormai una specie protetta sia in Svizzera che all'estero.

La situazione in Svizzera
In Svizzera è stata rilevata la presenza di 148 esemplari suddivisi in 16 branchi diversi, 6 dei quali insediati nei Grigioni. Si calcola che la popolazione aumenti in media del 30 percento ogni anno.

Cosa dice la legge
Secondo la legislazione federale attuale, gli abbattimenti sono possibili solo se i danni sono stati causati da un branco di lupi dopo la riproduzione. I cuccioli di lupo devono tuttavia essere abbattuti nelle vicinanze di altri lupi, e in situazioni che coinvolgano animali da reddito, in modo da ottenere un “effetto di apprendimento”. Ma siccome i piccoli accompagnano gli esemplari adulti sono a partire dall’età di tre mesi, la loro soppressione può avvenire soltanto a stagione d'alpeggio inoltrata.

In aumento i sostegni finanziari
Grazie ad un credito supplementare di 5,7 milioni di franchi da parte della Confederazione, per la prossima estate sarà possibile garantire diversi sostegni alle aziende agricole colpite dalle attività predatoria dei lupi. In particolare potranno essere risarciti i costi per lo “scarico anticipato dell’alpe” e indennizzati gli oneri lavorativi causati da capi feriti. Le decisioni necessarie per queste modifiche verranno prese dal Consiglio federale in ottobre.

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